Cent’anni di poettitudine [di Carlo A. Borghi]
I cent’anni di solitudine grazie a Garcia Marquez si trovano ad ogni latitudine. I cent’anni di poettitudine, grazie al Poetto, si trovano solo qui. C’è di mezzo un’estate che si prolunga a dismisura, quasi oltre natura. Ottobrata estiva. Arriva l’ora solare ed avrà ancora i nostri occhi di bagnanti tardivi. Pochi giorni e sarà il tempo dell’estate di San Martino e del nuovo vino. Eppure sui banchi dei mercati trionfano carciofi e cachi, zucche e castagne. È passato un mese di autunno ma nessuno se ne è accorto. Tutto il Poetto è lì, pronto ad accogliere il popolo dei frequentatori di spiaggia e di chiosco. Pausa sole. Pausa caffè. Pausa pranzo. Pausa lavoro, per chi ancora conserva un lavoro o lo trova. La poettitudine è una condizione privilegiata. Non c’è luogo migliore del Poetto per dire a qualcuno ti aspetto e di seguito ti aspetto al Poetto, quinta fermata. Tratti di spiaggia. Altrettanti tratti di mare. La poettitudine è una naturale disposizione a sentirsi a casa in spiaggia e al mare, dimenticandosi per un po’ di quel diavolo di città chiamata Cagliari. Nei tanti incartamenti che gonfiano il portfolio di presentazione di Cagliari come capitale della cultura, non figura neanche una parola sul Poetto come vera eccellenza della città. Quale altra città in Italia può vantarsi di avere una spiaggia di otto chilometri? Avere e godere. Nessuna né nel cosiddetto Belpaese, né in tutto il resto dell’Europa. Il Poetto sarebbe potuto essere il vero punto g del progetto, un punto generatore di altre idee in successione e in cerca di vera eccitazione culturale. Poetto in lungo e in largo. Poetto in riva e Poetto al largo. Cagliari in salsa Poetto, salsa di sole, sale e sabbia. Il contatto e la contaminazione tra le arti e gli artisti sarebbero venute di conseguenza e sarebbe stata festa mobile di sperimentazioni e relazioni. La poettitudine è un’attitudine allo scambio. Oltretutto dalla nascita del Poetto in senso stretto, sono passati cent’anni veri e propri non resta che continuare a brindare, naturalmente al mare. Atto di nascita: 14 luglio 1913. Atto di nascita della Grande Guerra: 28 luglio 1914. Il Poetto con tutto il resto d’Italia, sarebbe entrato in guerra nel 1915.
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Ho l’ impressione che il Poetto sia ancora in guerra : la burocrazia , i cosiddetti concorsi di idee , itavoli tecnici ,la sindrome di Lego( montare e smontare) ,il Pul etc..
Rosella Aresu Murru