Il più bel regalo di Natale [di Raffaele Deidda]

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Per Efisio era stata davvero una sorpresa. Suo fratello maggiore, che aveva fatto carriera diventando manager di una Società multinazionale, gli aveva fatto un regalo magnifico: un SUV. La sera di Natale, all’uscita dal lavoro, vide un bambino che girava intorno all’autovettura guardandola con ammirazione. Efisio gli si avvicinò e lo salutò con un cordiale “Ciao!” Il bambino domandò: “E’ sua questa macchina?” “Si – rispose Efisio- me l’ha regalata mio fratello per Natale”.

Il bambino sembrava sbigottito: “Vuol dire che gliel’ha regalata suo fratello e che a lei non è costata nulla? Certo che mi piacerebbe…” Efisio credeva di sapere cosa intendesse dire: che gli sarebbe piaciuto avere un fratello così. Quello che però disse il bambino lo lasciò stupefatto: “Mi piacerebbe essere un fratello così”.

Efisio lo guardò col cuore in tumulto e d’impulso gli domandò: “Ti piacerebbe fare un giro sulla mia auto?”. “Altroché se mi piacerebbe!”, rispose. Avevano appena fatto il giro dell’isolato quando il bambino lo guardò con occhi imploranti e gli disse: “Le seccherebbe molto passare di fronte a casa mia nel quartiere Cep?” Efisio sorrise, questa volta era davvero chiaro cosa desiderasse il bambino: far vedere ai suoi vicini che poteva tornare a casa a bordo di un fiammante SUV. Ancora una volta si sbagliava. Una volta arrivati il bambino gli chiese di fermarsi al numero civico 12, di fronte alla scala sotto i pilotis, e di aspettarlo.

Tornò pochi minuti dopo, procedendo lentamente. Portava in spalla un fratellino invalido. Lo fece sedere sul gradino della scala e gli indicò la vettura. “Lo vedi Carlo? E’ lì, come ti ho detto. Suo fratello glielo ha regalato per Natale, a lui non è costato assolutamente nulla. Un giorno te ne regalerò uno uguale e potrai vedere di persona tutte le insegna natalizie di cui ti ho parlato. “. Efisio scese dall’auto, prese in braccio il bambino invalido e lo fece sedere nel sedile anteriore.

Gli sistemò la cintura di sicurezza. Il fratello maggiore sedette dietro, raggiante. Fecero una passeggiata bellissima percorrendo col SUV le strade addobbate con tante luminarie che incantavano i due bambini. Efisio non era credente. Lo era stato da piccolo, quando aveva frequentato il catechismo e aveva anche fatto il chierichetto. Aveva comunque sempre associato al Natale un messaggio di fratellanza, di solidarietà.

Quella sera, grazie ai due bambini, il messaggio gli fu definitivamente chiaro: c’è più gioia a donare che a ricevere.

*Liberamente tratto da analogo racconto di anonimo spagnolo.

 

2 Comments

  1. Franco Masala

    Bellissimo apologo che fa piazza pulita dell’aspetto commerciale e godereccio che ormai ha assunto il Natale … nonostante la crisi.
    Buone feste a tutti !

  2. Quira Ruiu

    Bellissimo racconto dove emerge il vero spirito del Natale e il suo messaggio di fratellanza e solidarietà, grazie Raffaele….

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