Tutti gli orfani di Tito Boeri [di Daniele Manca]

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Corriere .it 27/12/2014. Non era certo in cerca di lavoro Tito Boeri quando ha ricevuto la proposta di diventare presidente dell’Inps. Ha dovuto decidere nel giro di poche ore sulla proposta di Palazzo Chigi di andare a presiedere l’Inps. A ttorno agli studi e all’attività del prorettore alla Ricerca dell’Università Bocconi, nonché Centennial professor alla London School of economics, si muovono non poche iniziative. Che probabilmente in queste ore si sentiranno già orfane del sì che Boeri ha detto a Matteo Renzi.

La strada che seguirà non potrà che essere quella di sospendere gli altri suoi incarichi. Per questioni di opportunità e non solo. Principale fondatore del sito lavoce.info, uno dei luoghi dove il dibattito economico e il controllo sull’azione di governo è stato più attivo e incisivo, Boeri era considerato anche il motore nella produzione di articoli e ricerche dei vari contributors e suoi.

L’ultimo suo pezzo è di martedì scorso. Elencava tutte le ombre di una legge di Stabilità che per strada si è persa buona parte dei tagli alle Regioni e ai Ministeri, non ha interrotto il flusso di mance e mancette e che pecca di orizzonti troppo brevi nell’impostazione di alcune misure. Che Renzi abbia voluto prendere a bordo anche una voce tutt’altro che condiscendente nei confronti di misure non proprio lineari? Di sicuro l’ex senior economist dell’Ocse (quella dell’attuale ministro Pier Carlo Padoan) ha forti capacità di influenza e orientamento del pensiero economico.

È direttore scientifico della Fondazione Rodolfo Debenedetti, padre di Franco e Carlo De Benedetti che presiede l’istituzione (oltre a essere editore del gruppo Espresso del quale Boeri è anche editorialista). Fondazione che studia le politiche del lavoro e del welfare in Europa. E sempre il docente della Bocconi è il direttore scientifico del Festival dell’economia di Trento diventato uno degli appuntamenti di divulgazione più seguiti nel nostro Paese. Più che attento ai conflitti di interesse per cultura e convinzione, l’indipendente Boeri ora riceverà consigli piuttosto che darne. E toccherà a lui decidere.

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