Il paesaggio dei dotti e dei viaggiatori [di Maria Antonietta Mongiu]
L’Unione Sarda 7/01/2015. La città in pillole. Nella “Guida” del 1861 di Giovanni Spano anche gli hotel e i caffè. La “Guida della città e dintorni di Cagliari”, pubblicata da Giovanni Spano nel 1861, è un vero baedeker: una guida sull’esempio di quelle che gli omonimi tipografi tedeschi inventarono dal 1836 per il pubblico sempre più vasto del Grand Tour, fino ad allora esclusivo viaggio-studio in Italia dell’aristocrazia europea. Il modello? Il “Viaggio in Italia” di Johann Wolfgang Goethe (1786/1788), pubblicato tra 1816 e 1817, che descrive quell’ineffabile intreccio chiamato paesaggio – di cui i monumenti sono parte – e che per lo scrittore ha un valore educativo. Le sue descrizioni testimoniano le distruzioni, operate negli ultimi due secoli, nel “paese dove fioriscono i limoni”. Giacomo Leopardi lo aveva intuito. Ospite a Roma (1822/1823) di Carlo Antici, fratello della madre, nel Palazzo Antici Mattei, sede dell’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi e quinta de “Il giovane favoloso” di Mario Martone, non si dava pace per l’ignoranza delle classi dirigenti e per il degrado della tomba di Torquato Tasso. Ebbene anche Spano con la sua Guida voleva far conoscere “questa nostra Capitale” in cui “non mancano [..] molti monumenti [..] perché ogni città [..] contiene alcun che di bello, storico e di particolare che può richiamare l’attenzione e curiosità dei dotti e dei viaggiatori”. Un gioiello editoriale in cui sorprendono l’Indice delle Tavole e delle Incisioni, l’Indice Generale e quello Speciale. Indicati alberghi e caffè, il servizio delle diligenze che in 23 ore portava a Sassari lungo la Strada Reale, il vapore che da Genova proseguiva per Tunisi. Capillari e sistematiche pubbliche letture dell’insuperato baedeker conterrebbero distruzioni più di qualsiasi videosorveglianza. Chissà che i dotti ed i viaggiatori non aumentino. |