Pretendiamo risposte per Walter Piludu e per tutti noi [di Franco Meloni]
Cento anni fa si verificava la straordinaria capacità degli umani nel regredire a stati di bestiale comportamento, tutto stupore e ferocia, in fangose trincee che segnavano terre tra confini moralmente inesistenti. Campo d’onore venivano impropriamente dette. Lo stesso anno Einstein dimostrava l’esistenza di una quarta, non ben definita dimensione: lo spaziotempo. Si mettevano le basi di una ricercata teoria del tutto. Non credo di aver capito bene cosa sia il tempo, ma una cosa risulta chiara dalle equazioni che regolano il comportamento di elettroni o di ciottoli saltellanti sulle onde: il tempo, e S. Agostino forse avrebbe approvato, si contrae e si dilata. Questa certezza si manifesta tra i due termini certi della nostra esistenza: la nascita e la morte. Nella teoria della relatività il tempo è indissolubilmente legato alla velocità. E’ comprensibile se pensiamo quanto straziante ci appaia la ritardata risposta di un amore o quanto breve l’attuazione della punizione per un nostro malfatto. E come può essere piacevolmente ozioso discuterne di fronte ad un caminetto con un buon libro; e così il tempo, questo indefinibile sensazione, è contemporaneamente oggetto e soggetto di saggi conversari. Ma per i malati, quelli definiti terminali, il tempo non è quello studiato o argomentato. Il tempo è una reale sofferenza che scandisce con orologi folli la fine della propria esistenza. E sembra eterno. Ed eternamente ritardata sembra la risposta ad una precisa domanda: può una persona cosciente decidere il limite di sopportabilità del proprio grande dolore in modo da concludere dignitosamente l’esistenza? Ma è una questione di civiltà assumere le proprie responsabilità ora, in un tempo non infinito.. Noi, cittadini in una società superficialmente definita civile, vorremmo, e abbiamo il dovere di chiederle, leggi giuste che ci allontanino dallo stupore e dalla ferocia. Continuiamo a pretendere delle risposte, per Walter e per tutti noi. * Fisico. Università di Cagliari
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….Noi, cittadini in una società superficialmente definita civile, vorremmo, e abbiamo il dovere di chiederle, leggi giuste che ci allontanino dallo stupore e dalla ferocia. Continuiamo a pretendere delle risposte, per Walter e per tutti noi……
Grazie a Franco Meloni per questo suo bellissimo intervento