I paradossi di una buona scelta [di Michele Ainis]
Il Corriere della sera 2/02/2015- Il voto su Mattarella è espressione della politica migliore. Ma il metodo seguito dal Pd per l’elezione rischia di complicare il cammino delle riforme, necessarie per chiudere una stagione di eccezionalità. Con l’elezione di Mattarella, Matteo (Renzi) ha dato scacco matto. Ma il suo successo galleggia su cinque paradossi. Primo: i numeri. Inizialmente servivano i due terzi, ma la politica li ha (quasi) raggiunti quando non servivano, alla quarta votazione. Perché da subito c’era un candidato, ma c’era pure l’ordine di votare scheda bianca. Un trucco per eludere la maggioranza qualificata prescritta dalla Costituzione, che invece s’è presa una rivincita postuma sui posteri. Secondo: le facce. Nel 1981, quando la Democrazia cristiana regnava con il 38% dei consensi, a Palazzo Chigi c’era un repubblicano (Spadolini), al Quirinale un socialista (Pertini). Nel 2015 la Dc risulta morta da un bel pezzo, ma in quei due palazzi ha lasciato un figlio e un nipotino. Terzo: la legge. Quella elettorale è stata annullata l’anno scorso da Mattarella e dagli altri suoi colleghi alla Consulta, eppure il Parlamento nullo ha eletto il proprio annullatore. Significa che è nulla pure l’elezione? No, è nulla l’obiezione: anche Napolitano (nel 2006 e nel 2013) fu scelto da un Parlamento formato con il medesimo sistema, mica possiamo salire sulla macchina del tempo. Ma il paradosso più paradossale è il quarto, perché ha a che fare con il segno complessivo di quest’elezione presidenziale. Quale? Il riscatto della politica, del suo primato, della sua capacità decisionale. Due anni dopo, quel migliaio d’anime in pena precipitate nell’inferno dei franchi tiratori si sono svegliate in paradiso. Il voto su Mattarella esprime la scelta migliore per la successione al Colle, ed esprime al tempo stesso la politica migliore. Sennonché questa pienezza in realtà maschera un vuoto. Per riabilitarsi, la politica ha dovuto infatti uscire da se stessa, smentendo prassi fin qui sempre rispettate. Ne è prova il curriculum del nuovo presidente. Fra i suoi 11 predecessori, il solo Einaudi non era mai stato a capo del governo o di un’assemblea parlamentare; come Mattarella, lui fu soltanto vicepresidente del Consiglio, e magari l’analogia preannunzia una filosofia comune nell’interpretazione dei propri poteri. Ne è prova altresì l’incarico attualmente ricoperto da Sergio Mattarella: giudice costituzionale, come Giuliano Amato, l’altro principale candidato. Non era mai accaduto, giacché la politica non era mai stata costretta a chiedere soccorso a un’istituzione terza, per ritrovare la sua verginità perduta. Da qui l’ultimo slalom fra logica e politica. Con Mattarella ci lasciamo alle spalle la stagione dell’eccezionalità costituzionale, aperta dalla rielezione del vecchio presidente. Un evento inedito, che la Carta del 1947 sconsiglia ma non vieta, disegnando per l’appunto una finestra per le situazioni d’emergenza. Ora la finestra è stata chiusa, l’eccezione si è conclusa. Tuttavia la regola non c’è, o meglio non c’è ancora. Dipenderà dalle riforme, che però questo voto per il Colle ha reso ben più impervie, come mostrano i segnali sinistri che s’odono da destra. Dove il merito (Mattarella) piace, il metodo (Renzi) dispiace. E senza Forza Italia sarà dura incassare la riforma del Senato, del Titolo V, del nuovo assetto dei poteri. Dunque la scelta del nuovo presidente favorisce il restauro della regola, ma al contempo l’allontana. Mentre noi restiamo immersi in un tempo di passaggio, senza una bussola per orientare il nostro passo.
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Questo massimizzazione e cumulo di paradossi sgorga da una siffatta precarietà fattasi permanente e che ne rappresenta quanto totalizzante sia ormai l’AUTOREFERENZIALITA’ raggiunto dalla nostrana italica classe POLITICA che si sta facendo sempre più CASTA in costante allontanamento dalla base! Pertanto, da un siffatto processo si evince quanto urgenti siano sostanziali iniezioni di concorrenza da iniettarci da infondere in un siffatto squilibrato impianto elettoral-istituzionale per fermare un siffatto declino! Ragion per cui urge passare dai paradossi alla realtà e richiedere al nostro Presidente di dimostrare di saper superare se stesso ovvero, portare a termine quell’Odissea che ha intrapreso dopo il referendum del ’93 introducendo il suo omonimo Mattarellum ed aver affondato il Pocellum alla Consulta pur impiegando troppo lungo tempo prima di rilevarlo incostituzionale essendo stato un modello marsupiato” al 100% di Parlamentari NOMINATI da un manipolo di segretari di partito. Pertanto, or ora, si dovrebbe anche provvedere a correggere opportunamente un siffatto “Italicum” giacché tuttora permane farcito con un 60% di altrettanti Parlamentari NOMINATI. Pertanto, servirebbe dimostrarci di voler cambiare verso e caricarsi di coraggio di farci passare idealmente ad un più equilibrato e completo sistema elettorale quanto il sistema SEMIALTERNO enuclea nella sua semplice chiarezza e trasparenza! Giacché il sistema SEMIALTERNO ingenererebbe quella necessaria “accountability” che il tempo reclama determinando senza “inciuci” che: chi governa, governi e chi fa l’opposizione più prontamente controlli senza dover ogniqualvolta interpellare la Magistratura in supplenza! Giacché il sistema SEMIALTERNO si basa su elezioni al proporzionale che verrebbero sostituite da elezioni al maggioritario in caso di fine anticipata della legislatura ma, in questa evenienza la legislatura entrante non può modificare la Costituzione, dopo la quale si ritornerebbe al proporzionale! Questo di renderebbe necessario per ingenerare quel contendibile Bipolarismo APERTO all’efficienza ed efficacia che un siffatto accelerato e cangiante tempo reclama! Dispositivo che si rende opportuno acquisire per ritrovarci strutturalmente più competitivi e così poterci riscattare dal venir reputati di serie BBB-! Pertanto, questa permane la sfida rivolta al nostro presidente da affrontare nel breve e per così iniziare a toglierci dall’attuale impaludamento!
Pertanto stando dalla parte dei cittadini bisognerà vigilare affinché venga effettivamente cambiato il gioco per non farsi sfilare il mazzo e poi, perdere sempre la mano per ritrovarsi in continuazione sempre più giocati! In quanto la casta non intende minimamente demordere e vorrà tenersi sempre il mazzo per poter comunque dare le carte! Quando dimostrare di voler sostanzialmente cambiare verso sarebbe opportuno acquisire un concreto completo equilibrato sistema elettorali come il SEMIALTERNO che si propone per poter ridare la mano –lo scettro- ai cittadini al fine di ridurre le intermediazioni accorciandole sia nei modi che nei tempi. Rispetto a quei dilazionati tempi che arcaicamente la politica intende permettersi mantenere a causa d’un siffatto anacronisticamente obeso apparato plutocratico politico che ci ritroviamo che ormai ci sta sempre più soffocando sotto una abnorme pressione fiscale già al 65% che ci sta ottenebrando ogni futuro… Quando urgerebbero riforme ovunque su tutti i fronti per snellire e ridurre dette filiere! Pertanto anche sul fronte elettorale sarebbe opportuno portare a termine quel intrapreso percorso dei modelli elettorali pertanto sarebbe opportuno muoversi ed uscire da un siffatto imboscamento fatto d’un’anacronistica ibridazione per emergere ed approdare ai sistemi quanto il SEMIALTERNO si propone! Giacché impensabile risulta poter giocare metaforicamente a “Ping Pong” su un tavolo dove la rete anziché esser posta a metà campo come ogni “normale” regolamento reclama viene di tanto in tanto insulsamente spostata. Il Mattarellum ne è la riprova poiché detto campo talora, “accade che venga” montata spostata d’un 75% al maggioritario (pong) lasciando solo il restante 25% di (ping) al proporzionale! Questo appunto praticamente ce lo siamo ritrovato col Mattarellum per poi, essendo passati all’incostituzionale Porcellum, nuovamente il campo ha subito un diverso ritagliato ovvero, al 15% di ping- proporzionale e per un 75% di pong- maggioritario. Oltretutto quel Porcellum anzi, questo “penta paradossi “riproduttore, è costituito d’un marsupio del ben 100% di Parlamentari NOMINATI! Un autentico vero plutocanguro! Purtroppo, la storia per noi non sembra ancora finita, tant’è che or ora, ci dobbiamo sorbire una nuova ibridazione rappresentata dall’Italicum! Quale autentica chimera giacché mantiene lo stesso marsupio d’un 60% di altrettanti prossimi Parlamentari NOMINATI! Quando semplicemente per giocare correttamente, si dovrebbe adottare un conforme campo completo per poter svolgere una corretta partita di “ping pong” come quanto col SEMIALTERNO si propugna poter svolgere correttamente le legislature! Essendo assodata l’esigenza che ogni sistema per correttamente funzionare deve parimenti enucleare modalità centrifughe-proporzionali quanto centripete-maggioritarie per potere assolvere compiutamente le sue prerogative di sistema equilibrato specialmente in una siffatta sempre più accelerata e cangiante che sempre più ce lo evidenzia. Oltretutto questo si evince anche dagli stessi Inglesi che intendono passare dal loro maggioritario Westminster (PONG) ad un prossimo (PING) proporzionalista . Ciò sta accadendo nonostante, il loro Westminster sia stato considerato inaffondabile perfino da Sartori, invece ora data la suddetta accelerazione impressa da una siffatta realtà, tutto ne viene conseguentemente ridimensionato ed il contesto pretende di venir radicalmente più compiutamente ristrutturato poiché risulta esaurito e da rottamare! Appunto, anche quel maggioritario Westminster per entropia sistemica frutto del girare continuativamente sulla stessa dinamica centripeta s’è incagliato su se stesso, questo a causa del protrarsi così in modo pedissequo e perpetuo per lo stesso verso sempre centripeto nel tempo, ineluttabilmente è imploso! Ed ora gli Inglesi conseguentemente devono potersi riequilibrare ricorrendo a mandate elettorali complementari al proporzionale quale PING “centrifugo” come un pendolo per poter continuare a svolgere correttamente ed in modo equilibrato il proprio compito! Questo è confermato dal fatto che gli Inglesi si sono ritrovati a dover governare in coalizione Camerum con Glegg, soluzione che veniva precedentemente reputata improponibile! Purtroppo i tempi sono cambiati e come detto accelerati, quindi anche la POLIS deve sapersi adeguare e strutturarsi anche con meccanismi elettorali che enucleano in modo equilibrato dette complementarità sistemiche del Proporzionale e del Maggioritario quanto il SEMIALTERNO parimenti li enuclea!