Presentazione di “Rifugiati nel Racconto” [di ProMesa]
Sabato 7 marzo, presso la Mediateca del Mediterraneo di Cagliari, è stata inugurata la mostra “Rifugiati nel Racconto” di Focus on Syria, rete di fotografi, operatori umanitari e giornalisti che hanno vissuto la realtà dei campi dei rifugiati siriani in Libano e Giordania. La presentazione è stata curata dall’Associazione ProMesa, la cui presidente Silvia Piras ha evidenziato come la collaborazione con Focus on Syria costituisca un’utile occasione per favorire la riflessione sui temi che sono propri di ProMesa e ne costituiscono la missione: Condivisione, dialogo, creazione di ponti tra i paesi del Mediterraneo e la Sardegna con la finalità di promuovere e incentivare lo sviluppo locale. Valeria Stera, coordinatrice dell’evento, entrata in rapporto con i responsabili di Focus on Syria durante una sua permanenza in Giordania, ha precisato come da quell’incontro sia nata l’idea di portare in Sardegna la mostra che racconta l’odissea dei profughi siriani, con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza del dramma che questi vivono all’interno delle dinamiche militari e politiche che stanno tragicamente interessando quei paesi e quelle popolazioni . In collegamento skype dal Libano Emilie Luciani, autrice del progetto insieme a Federico Dessì e al fotografo Francesco Fantini, ha richiamato l’importanza di dar voce all’identità dei rifugiati siriani attraverso una cultura di pace e tolleranza. Attraverso la mostra s’intende impattare emotivamente il pubblico e sensibilizzare le coscienze attraverso una visione realistica della condizione dei profughi con profili diversi per classe economica e sociale, per confessione religiosa, e appartenenza politica. Un ponte virtuale, tra la realtà dei profughi siriani e le realtà locali che operano per l’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo, si è creato grazie ai successivi interventi delle coordinatrici dei progetti S.P.R.A.R. attualmente attivi in Sardegna. Stefania Russo (progetto Caritas Diocesana di Cagliari – Comune di Quartu Sant’Elena) e Katia Luciani (progetto Gruppo Umana Solidarietà – Comune di Villasimius) hanno descritto le ricadute positive dei diversi progetti. E’ stato ribadito che i rifugiati politici sono titolari di un diritto sancito dalla Costituzione italiana e dalla Convenzione di Ginevra e sottolineata l’importanza dei percorsi personalizzati di seconda accoglienza finalizzati a creare integrazione e inclusione sociale. Federica Saba ha infine rappresentato l’attività svolta dalla Cooperativa Isar di Santadi, insieme ad alcuni giovani immigrati ospiti della struttura. Uno di essi, a due anni e mezzo dal suo arrivo, lavora oggi come mediatore interculturale. Anche dalla realtà sulcitana arriva la conferma che la quotidianità dell’accoglienza, con le sue attività di sviluppo e di crescita, costituisce un’ottima base da cui partire per costruire il futuro. |