Giornate FAI di Primavera: visitabili a Sassari il 21 ed il 22 marzo la Chiesa ed il Convento di Santa Maria di Betlem [di FAI Sardegna- Delegazione di Sassari]
La chiesa e il convento di Santa Maria di Betlem furono fondati dai francescani, accanto alle mura della città, nell’ultimo quarto del Duecento, nel sito della chiesa rurale di Santa Maria di Campulongu. La chiesa mostra i segni degli interventi costruttivi ed ornamentali delle diverse epoche; l’impianto originario a croce commissa (a T), con navata unica dalla copertura lignea a capriate su mensole e tre absidi quadrate voltate a crociera costolonata, si ispirava al gotico cistercense. La bella facciata in conci squadrati su un basamento a scarpa, limitata da paraste angolari e partita orizzontalmente da una cornice con archetti pensili appaiati di gusto arabeggiante, ha il portale rialzato con archivolto a tutto sesto retto da colonnine a fascio con capitelli ornati da fogliame di gusto francese e ghiera decorata da un motivo a denti di sega. Il grande rosone privo della raggiera, dalla ghiera ornata da motivi vegetali, è affiancato da due figurette a bassorilievo. Nella seconda metà del Quattrocento si realizzarono le cappelle laterali, un cappellone voltato a crociera in luogo del transetto, con due cappelle delle quali rimane traccia negli archi murati nella parete settentrionale, e un campanile a canna poligonale con coronamento merlato, sostituito nell’Ottocento dall’attuale cilindrico. Nel primo quarto del Settecento, si costruirono le volte a crociera della navata e la tribuna del coro, con due loggiati sovrapposti, ornata da un’esuberante decorazione di gusto barocco, e si uniformarono gli archi di accesso alle cappelle dove, qualche decennio più tardi, si collocarono progressivamente gli altari lignei dorati e policromati con statue di Santi o tele dipinte, opera di scultori locali. Nel terzo decennio dell’Ottocento, ad opera del sassarese frate architetto e scultore Antonio Cano, allievo del Canova, l’interno della chiesa assunse la fisionomia attuale, di un gusto neoclassico ma con forti reminiscenze barocche, con statue e un’ornamentazione interamente in stucco, a simulare un arredo marmoreo, e, su una sorta di Pantheon cristiano ovale, fu realizzata la cupola. Santa Maria di Betlem custodisce preziose testimonianze scultoree quali il Compianto tardo quattrocentesco, in legno intagliato e terracotta, di provenienza catalana, e il coevo simulacro ligneo della Madonna della Rosa. Nella sagrestia sono le pregevoli tele de I Martiri turritani, di bottega locale del primo Seicento, e della Vergine con San Giacomo ed altri Santi, della metà del XVII secolo, attribuita all’ambito del Guercino. Nelle cappelle, le principali Confraternite di mestiere custodiscono il proprio Candeliere, portato in processione nell’annuale “discesa” alla vigilia del ferragosto, conclusa, alla presenza dei rappresentanti civili e religiosi, dal tradizionale omaggio alla Vergine Assunta, dormiente su un alto catafalco. Il chiostro ospita la cinquecentesca fonte del Brigliadore, con la colonnina bronzea centrale dalle teste leonine, e una piccola raccolta di lapidi epigrafiche medioevali e moderne. La vasta struttura conventuale, che conserva tracce dell’impianto originario e fu adibita a molteplici funzioni nel corso dei secoli, accoglie, accanto al chiostro, una preziosa biblioteca che contiene anche rari volumi del Cinquecento e del Seicento. |