Camera Obscura [di Franco Masala]
Originalissimo, innanzi tutto, è il catalogo: un quaderno d’antan con la copertina nera, contenente appunti, calcoli, schemi, scritti vari che introducono a Camera Obscura, la bella mostra di Anna Saba, allestita nel Museo Paleontologico di Carbonia. Altrettanto singolare è la scelta di disseminare, tra gli interessanti reperti fossili e non del museo, alcune opere d’arte tra le quali spicca lo straordinario Germogli che mescola marmo di Carrara e bronzo secondo una consuetudine, ripresa più volte dalla Saba, nella commistione tra materiali. E finalmente, seguendo per terra, fin dall’ingresso, le orme degli scarponi di Charles Darwin, si giunge alla “stanza delle meraviglie”, schermata da una parete completamente nera, bucata da fori a diverse altezze – compresa quella di bambino – che svela i segreti e il pensiero del grande scienziato con le false similitudini ricreate dall’artista. Chi di noi non conserva in un cassetto una fotografia, una lettera, un diario, un oggetto che riporta alla memoria un momento della vita così da farne rivivere il ricordo ? Bene, con la sua installazione Anna Saba ci fa sbirciare un ambiente favoloso dove con un gioco sapiente di luci possiamo osservare fossili veri e altri ricreati dall’artista; vecchi libri; calamai; vetrine con oggetti che vanno dalle farfalle ai frammenti di dinosauro, dai serpenti sottovetro alle uova di dodo fino al disegno elementare che suggerisce a Darwin la teoria dell’evoluzione attraverso la relazione esistente fra specie animali o vegetali. Un albero con i rami più giovani corti e sottili all’estremità di altri più vecchi così da individuare specie molto vicine che denunciano una notevole somiglianza fra di loro, oltre ad una origine comune scaturita da un antenato intermedio in tempi brevi. Allo stesso modo il visitatore “guardone” della “stanza delle meraviglie” (che rimarrà permanentemente nel museo) può seguire il proprio oggetto, il suo riferimento con altri fino a ricreare un percorso personale che può essere replicato osservando le vetrine del museo di paleontologia in un gioco continuo di interscambio e di scoperta. Insomma, Carbonia (e Anna Saba) valgono bene una visita al PAS ! |