Le antiche pitture di Tuvixeddu [di Maria Antonietta Mongiu]

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L’Unione Sarda 25/03/2015. La città in pillole. Sono molti gli itinerari tematici che Cagliari può offrire ai visitatori. La riapertura della Villa dei Misteri di Pompei restituisce affreschi di bellezza insuperata. L’inaccessibilità di luoghi del Vicino oriente e del nord Africa rende l’Italia nuovamente irresistibile e la Sardegna baricentro del Mediterraneo. Specie Cagliari che tuttavia manca di un polo museale di rango europeo e il cui patrimonio monumentale e archeologico è poco riconosciuto o accessibile con adeguati allestimenti.

Quanti itinerari tematici si possono offrire? Tanti. Uno dedicato alle pitture antiche riserva sorprese. Cagliari ne ha infatti di irripetibili, da quelle puniche di Tuvixeddu a quelle bizantine di santa Restituta. Nelle tombe di Tuvixeddu, esposte a pioggia e sole, se ne possono apprezzare varie per tecnica ed iconografia. E’ il corpus pittorico funerario più cospicuo del mondo punico.

La tomba chiamata di Sid, venuta in luce ai primi anni 70, a camera con accesso da un pozzo, ha tre nicchie recanti linee e losanghe in ocra rossa e azzurro e triade betilica, dipinte direttamente sulla roccia. Anelli in ocra e riempimento in azzurro, sostenuti da pilastri e capitelli in ocra, arredano come fregio la sommità delle pareti. In una, sempre in ocra rossa, una figura maschile, nuda con un panno intorno alla vita, barba ed elmo, è nell’atto di lanciare un’asta. Identificato da Ferruccio Barreca con la divinità Sid fu da lui datato al IV-III secolo av. C..

Della stessa fase il ciclo funerario punico più esteso, scoperto, ai primi degli anni 80, da Maurizia Canepa. E’ la Tomba dell’Urèo: un serpente alato con il globo solare fra le corna affrescato come fregio in una parete. Ai lati, fiori di loto, motivi a girali, due maschere gorgoniche con serpenti a forma di S e lingua pendente.

Cagliari delle meraviglie non smette di stupire. Basta farsi stupire.

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