Siria, una tragedia infinita [di Focus on Syria]
Sono più di 200.000 le vittime del conflitto, più di 7 milioni le persone sfollate in Siria, più di 12 milioni le persone in grande bisogno di aiuto, più di 4 milioni le persone rifugiate all’esterno della Siria. La situazione della popolazione civile in Siria Violenze. La popolazione civile in Siria è vittima di bombardementi d’artiglieria e d’aviazione, attentati, arresti, torture, esecuzioni sommarie e rapimenti. L’esercito siriano, superiore militarmente, è il principale responsabile della violenza e della distruzione, ma anche l’autoproclamato “Stato Islamico” e i diversi gruppi armati d’opposizione commettono violenze contro i civili. Casa e alloggio. Diversi milioni di siriani sono stati costretti a lasciare le loro case; molti di loro hanno cercato rifugio in altri quartieri o città all’interno della Siria. Alcuni sono ospitati in casa di amici e parenti; molti altri vivono in alloggi di fortuna, tra cui scuole, moschee, chiese e residenze universitarie. Centinaia di migliaia di case sono state danneggiate o distrutte dai bombardamenti. Lavoro e condizioni economiche. La maggior parte della gente ha perso il lavoro, molti negozi sono stati chiusi e l’inflazione è alle stelle. In molte città siriane ci sono lunghe file d’attesa per il pane e altri beni di prima necessità. L’elettricità è disponibile solo per qualche ora al giorno e il gas scarseggia. Molte famiglie non riescono più a trovare da mangiare, né hanno i mezzi per scaldarsi d’inverno. Aiuti umanitari. Gli aiuti umanitari sono assolutamente insufficienti. Il governo siriano limita fortemente l’accesso delle organizzazioni internazionali in Siria. La mancanza di sicurezza e la violenza nelle zone sotto controllo dei ribelli complicano ulteriormente la distribuzione degli aiuti. Alcune organizzazioni umanitarie e molte reti di attivisti portano aiuto in maniera clandestina o attraverso le frontiere con i paesi vicini. Salute. Centinaia di migliaia di malati e di feriti non hanno accesso alle cure necessarie. Negli ospedali molti oppositori feriti sono stati arrestati o uccisi; lo stesso è successo al personale medico che li curava. Gran parte delle ambulanze e oltre metà degli ospedali pubblici sono stati danneggiati o distrutti durante il conflitto. I medicinali scarseggiano. Nelle zone controllate dall’opposizione esistono solo alcune cliniche di fortuna. Educazione e bambini. Migliaia di scuole sono state danneggiate o distrutte, e altre sono diventate alloggi per sfollati: più di una su cinque è diventata inservibile. Nelle regioni in conflitto una buona parte dei bambini ha smesso di andare a scuola; inoltre molti di loro assistono quotidianamente alla violenza e alla guerra, e alcuni sviluppano traumi e problemi psicologici. La situazione dei rifugiati siriani in Medio Oriente Sicurezza e accoglienza. I rifugiati siriani in Medio Oriente, a parte alcuni casi isolati, sono al riparo dalla violenza. Ciò nonostante, il Libano, la Giordania e l’Iraq hanno chiuso le loro frontiere e scappare dalla guerra è diventato quasi impossibile per i nuovi rifugiati. Nei paesi di accoglienza, alcuni siriani si sentono discriminati o subiscono insulti; altri si sentono ben accolti. Casa e alloggio. In Giordania, Turchia e Iraq circa il 25% dei rifugiati vivono in tende e prefabbricati in campi riconosciuti. In Libano invece il governo ha proibito la costruzione dei campi. La maggior parte dei rifugiati vive nelle città e nei villaggi, in case di bassa qualità, garage, baracche o tende. Molti di questi alloggi non sono riscaldati e i rifugiati patiscono il freddo in inverno. Lavoro e condizioni economiche. La maggior parte dei rifugiati fatica a mantenersi a causa dell’alto costo della vita. I loro risparmi portati dalla Siria finiscono spesso nel giro di pochi mesi. Molti di loro non trovano lavoro o sono obbligati a lavorare in nero e sottopagati. Altri rifugiati invece riescono a continuare il loro mestiere, o a trovare lavoro nelle organizzazioni umanitarie. Aiuti umanitari. La maggior parte dei rifugiati riceve qualche forma di assistenza, ma una parte di loro rimane senza aiuti. Le Nazioni Unite assistono soltanto una parte dei rifugiati a causa del budget limitato a disposizione. Le organizzazioni umanitarie hanno una relativa libertà di intervento, ma i fondi disponibili sono in diminuizione e alcuni paesi d’accoglienza iniziano a imporre delle restrizioni al loro lavoro. Salute. La maggior parte dei rifugiati siriani non riesce a pagarsi le cure mediche. Alcuni non sono coperti nemmeno dai servizi sanitari delle organizzazioni umanitarie. I bambini e gli anziani sono particolarmente a rischio. Molti siriani feriti durante il conflitto hanno lasciato il loro paese per farsi curare. Alcuni pazienti sono rimasti paralizzati e cercano di riprendersi attraverso la fisioterapia. Educazione e bambini. I bambini costituiscono all’incirca la metà della popolazione totale dei rifugiati. A volte riescono ad adattarsi alla vita da rifugiati più facilmente degli adulti, ma la guerra ha lasciato dentro di loro delle grandi cicatrici. Pur con qualche difficoltà, alcuni di loro frequentano le scuole nei paesi d’accoglienza. Nei campi di rifugiati e negli alloggi collettivi i bambini trovano a volte lo spazio per fare nuove amicizie e giocare. *I dati nei testi e nella cartina provengono da: UNHCR, OCHA, SNAP / ACAPS, OMS, OHCHR and UNICEF. Le statistiche sul numero di sfollati, rifugiati e richiedenti asilo sono state aggiornate a gennaio 2015.
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Tentare di cacciare il “tiranno” Assad è stato un successone. A chi il merito del disastro? E chi pagherà i danni? Le benemerite organizzazioni si limitano a fare la conta dei danni, ma si guardano bene dall’indicare le responsabilità.