Scardinate le paratie dei futuri possibili
ho visto schiere di barche da spazi neri
e navi cocchio da lunghissimi abissi
scendere a frotte
lungo le bachise spente della vecchia Terra
#furiedisabbia.
Ne scendono frotte inferocite
di migranti altri
– nudi ai corpi scarnificati ai cuori –
e li vedo
scampati alle miniere di rame delle
sette lune minerali di Chile Traditori 73
(130.000d NGC agreed)
e restituiti dai giacimenti di papaveri
dei centoventun planetoidi acidi di
Alphganitzsthan 1979 (76.400mt NGC agreed),
zombies vomitati da Armata Rossa 1917
(40.000.000mp NGC agreed)
dopo le splatters series di Kronstadt 1921,
e vedo donne e ragazze, a milioni,
figlie di donne da impero di mezzo
diventare carne di nulla
nelle fabbriche di preservativi grandi marche
di Fiorenza 1452 Monda, la
perduta dietro un sole bianco
nella Piccola Nube di Magellano
(manca un numero NGC agreed …
è conosciuta solo dai pirati
perchè produce seti di pelle e pelli di seta
per le Signore dei Mondi Alti …)
“Ho sete”
Non vorrei dire non voglio
dire la
verità
e poi non la conosco
e comunque troppo offende
il naso i polmoni, i miei
rimasti dall’ultima operazione
di rimozione dei tumori gioiosi cresciuti
dalle speranze
sgocciolate comunque dalle tue volte
in stalattiti fiammanti amore …
“Ho sete”
allora?
che cosa mi racconti
dal tuo giorno a oggi
(questi miei giorni confusi
di merci nuove
rivendute
contro il vecchio elenco di Giovanni …
carichi d’oro, d’argento e di pietre preziose, di perle, di lino, di porpora, di seta e di scarlatto; legni profumati di ogni specie, oggetti d’avorio, di legno, di bronzo, di ferro, di marmo; cinnamòmo, amòmo, profumi, unguento, incenso, vino, olio, fior di farina, frumento, bestiame, greggi, cavalli, cocchi, schiavi e vite umane …
merci contro merci per avere merci per produrre merci …)
cosa mi racconti dei miei tempi?
tu
che vedi tutti i tempi con
occhi abissi
sguardi cuori
carezze taglienti
cosa mi racconti
degli amori imperfetti
– rari frequenti –
di Celina Teresa
di Edith Etty
di Rosa Emma
di … …
che cosa mi racconti di
tutte queste pietre
raccolte dal tuo amore
nelle nostre discariche?
“Ho sete”
Non terminerò mai
questa
poesia, amico mio,
nè riuscirò a restare inerme
qui,
(poeta legato all’albero delle tue vele
l’unico che ascolta i canti
meravigliosi
di queste sirene di morte
da cui vorrei andare
se non mi legassi
e così
così stretto
agli alberi cespugli
di ogni tuo amore).
Abbiamo sete,
Gesù,
siamo sete.
|