Lettera del Presidente Nazionale del FAI a Federica Guidi, Ministro dello Sviluppo Economico [di Andrea Carandini]

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Continuano le preoccupazione verso i rischi di un eccessivo sfruttamento petrolifero del mare Adriatico, anche a fronte di numerose concessioni in attesa di via libera da parte del Governo italiano e del piano del governo croato che prevede una scala di intervento comparabile a quella italiana. Serve ora maggiore chiarezza sul futuro di questo settore, una vera analisi costi – benefici che ci dia la giusta dimensione dello sfruttamento.

“Gentile Signor Ministro,
ho ricevuto dalle nostre Delegazioni segnali di grande preoccupazione per il tema delle concessioni per esplorazioni petrolifere o per sfruttamento dei giacimenti nel mare Adriatico.

Preoccupazione comprensibile, generata dalle numerose concessioni depositate presso il Suo Ministero (50 istanze di permesso di ricerca e prospezione e 6 istanze di concessione di coltivazione per il solo Adriatico), così come dal parere positivo con prescrizioni della Commissione VIA sulla istanza di concessione di coltivazione idrocarburi liquidi e gassosi “d30B.C-MD” – Progetto di coltivazione del giacimento Ombrina Mare.

A tutto ciò contribuisce anche il nuovo ruolo che la Croazia ha iniziato a giocare con il suo “Piano e Programma Quadro di ricerca e produzione degli idrocarburi”, oggi sottoposto a procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) secondo la norma europea.

Le voglio quindi anticipare che il nostro Convegno del 17 e 18 aprile a Roma sarà l’occasione per definire un posizionamento in materia, a partire dalla necessità di dotarsi — anche da questo lato del mare – di un Piano e Programma quadro sulla ricerca e produzione di idrocarburi, da sottoporre a VAS.

Come Fondazione non siamo interessati alla protesta sterile, caso per caso. Riteniamo però, Signor Ministro, che sia arrivato il momento di dotare il Paese di uno strumento complessivo di valutazione delle istanze di concessione rispetto alla Strategia Energetica Nazionale, dell’impatto di queste sull’ecosistema marino e sul paesaggio costiero, degli effetti sull’industria della pesca e del turismo.

Mi farebbe piacere conoscere il Suo parere, in un quadro di collaborazione fattiva e costruttiva che già sin d’ora Le anticipo, e a tal proposito Le chiedo un incontro.

In attesa di un Suo cortese riscontro, colgo l’occasione per inviarLe i miei migliori saluti.”

Roma, 3 aprile 2015

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