Il volo della farfalla [di Susi Ronchi]
Il racconto fa parte di Piccole storie recluse racconti scritti da donne e letti durante il Seminario Michel Foucault: Istituzioni totali e comunità ospitanti all’interno dell’iniziativa Il primo miglio organizzata da FAI Sardegna per la riapertura dell’ex Carcere di Buoncammino il 2 e 3 maggio. Ancora due mesi poi è finita. Si è finita, uscirò da questa cella, respirerò l’aria pura di casa che già mi avvolge e che già riesco a sentire, dolce e profumata come una fresia di primavera, anzi la fresia, no, sfiorisce troppo presto, dicono. Ma è certo che io questa volta non sfiorirò, resisterò a tutto, alle prove della vita, alle difficoltà: non mi tirerò più indietro, ora sono sola ma anche così ce la farò. E già sento un brivido tiepido che mi fa sussultare, apro gli occhi, guardo in alto, e non vedo ancora il cielo azzurro della libertà, sopra di me un soffitto scrostato, chiazzato di giallo e di grigio, perché sul tetto, ci ha detto qualche giorno fa il Direttore, l’acqua penetra da alcune crepe. Di tutto questo però presto, molto presto, a me non interesserà più niente! E penso a te che sei in volo, libera e pronta ad assumere piena di speranza il tuo nuovo ruolo in un’ azienda tedesca. Tu ce l’hai fatta, beata te! Sei stata brava a scegliere la strada migliore, certamente non più facile della mia, ma più diritta. Vedrai, fra poco, nemmeno due mesi, sarò quella che dovevo essere ma che non sono mai stata, ottimista, tenace, sarò una persona nuova, il carcere può anche essere una scuola di formazione dura ma efficace, prima ti rinchiude, poi ti apre a una nuova vita, almeno così spero. Per fortuna tutto scorre, rammenti? “Panta rei”, non mi ricordo bene chi, forse Eraclito, ne ha fatto il principio e la ragione della vita, lo abbiamo studiato insieme al liceo, e adesso ci ripenso: tutto scorre, tutto se ne va, e lascia spazio a nuove cose, a opportunità inedite, voglio ricominciare anche col tuo aiuto, cara amica mia, fortunata viaggiatrice! Beata te, oggi cominci la tua nuova avventura con un lavoro nuovo! Proprio ieri mi hai scritto una mail: Adesso ti immagino davanti al finestrino a scrutare ogni metro, ogni centimetro che la visuale dell’oblò ti regala sulle Alpi francesi. Ora che sta per cominciare il tuo futuro radioso vorrei essere lì con te sulle ali di quella grande farfalla metallica che plana dolcemente verso un mondo nuovo. BIP, un messaggio, poche righe che raccontano l’ inferno: “Cadiamo giù, il copilota si è blindato in cabina, il comandante sta facendo di tutto per entrare, ma non ce la fa. Siamo rinchiusi senza speranza in questa prigione metallica, sequestrati da chi ha pianificato con lucida follia di trasformare questo aereo in una bara collettiva. Beata te che sei rinchiusa in un carcere dal quale presto uscirai! Vedi com’è pazzo il destino? Dicevi d’invidiare il mio volo verso una nuova vita, magari sognavi di essere al mio posto, e invece adesso sono io che invidio te, che vedo come un paradiso la tua piccola cella. Vorrei essere lì con te, non ho più tempo, l’aereo sta per schiantarsi contro la montagna, moriamo tutti, moriamo tutti! “. Come un lampo di un film dell’orrore echeggiano le urla miste al pianto, e sale una preghiera. Subito dopo un silenzio pesante cala in quel buco del carcere, un dolore paralizzante quasi mi soffoca al pensiero del volo spezzato di quella farfalla piena di sogni infranti. Poi, piano piano, riprendo a respirare: io resto qui, in questa cella, con una nuova ferita che fa male, tanto male, ma abbraccio stretta la mia vita che palpita ancora. |
bello e struggente
complimenti, spero di leggerne altre presto
Sei riuscita a farmi commuovere ma, nello stesso tempo a farmi amaramente sorridere poiché le variabili della vita sono veramente sorprendenti! Brava… Mi hai toccato il cuore!
bello, è molto toccante.
Complimenti, racconto breve e intenso, mi ha sorpreso il finale … brava Susi scrivine altri.