Girando per l’Italia mi sono reso conto di quanto sia positivo per il Pd tenere le elezioni per le segreterie territoriali prima di quelle nazionali. Girando per l’Italia mi sono anche reso conto di quanto sia positivo il divieto di qualsiasi collegamento tra di loro.
L’articolo 12 Comma 4 del Regolamento per l’elezione del Segretario e dell’Assemblea nazionale del Partito democratico recita infatti così: “Non sono consentiti riferimenti ed apparentamenti tra i candidati territoriali e quelli nazionali. Analogo principio viene stabilito per i Congressi regionali”.
“Evviva!” E lo dicono in tutta Italia gli associati più impegnati nel rinnovamento del Pd. Questa misura porta la piattaforma territoriale fuori dalla logica degli schieramenti precostituiti costringendo i vari candidati, stretti dal regime di concorrenza, a parlare di contenuti. O così dovrebbe.
A dir la verità, girando per l’Italia, mi sono anche reso conto che c’è già chi pensa di infrangere le regole. E così, qua e là, si sente parlare di questo o quel candidato legato a questa o quella corrente, a questo o quel leader nazionale o, ancor peggio, si sentono storie di pressioni per il solito “candidato unico per dare l’idea di coesione” …
Ma stiamo scherzando? Sono proprio questi meccanismi perversi a far sì che il panorama territoriale sia “congelato”, da diversi anni a questa parte, su dirigenze cooptate dai vertici nazionali. Sono proprio questi meccanismi che impediscono la rigenerazione del partito a cominciare dalla sua base.
Non scherziamo dunque. Le regole sono fatte per esser rispettate. È la prima regola del partito nuovo. Vigiliamo, vigilate.
*Da “Viaggio in Italia” (www.fabriziobarca.it)
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