Un pomeriggio per narrare i luoghi [di Maria Antonietta Mongiu]

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L’Unione Sarda 27/05/2015. La città in pillole. Un romanzo come pretesto per discutere dei centri urbani.  Può capitare che in un pomeriggio di primavera nella Sala Settecentesca della Biblioteca universitaria si possa inanellare un discorso sulla città, complesso e leggero ad un tempo. Pretesto il romanzo Il corpo della città di Giuseppe Monni.

La causa? Un bisogno da tempo occultato. Interrogarsi su cosa sia una città, le caratteristiche e le qualità. Meglio Umberto Saba e Trieste e una donna o Pier Paolo Pasolini e la profetica Il pianto dell’escavatrice? Italo Calvino e Le città invisibili dove Marco Polo esplora, come terre incognite, le tante città possibili o Aldo Rossi e L’architettura della città?

Per tutti la città non solo architettura ma processo di cui è fondamentale conoscere i codici, perché, come la lingua, si articola in sostrati, adstrati, superstrati. Materia linguistica in cui le modificazioni senza permanenze e invarianze causano irreparabili danni estetici ma soprattutto disastri e distruzioni. Bisogna allora regalare a chi amministra Fernand De Saussure come manuale di scienza urbana? Basterebbe abitare la città con i piedi e con gli occhi.

Un esempio? Viale Regina Margherita a partire dalla Darsena. Approdo naturale; necropoli tardo punica a cui si sovrapposero quelle romana e tardo antica nel Viale e nelle vie limitrofe. Si continuava ad esportare sale, metalli, lane, formaggi mentre il cristianesimo trasformò una cisterna nel Viale in un edificio di culto che mura bizantine obliterarono. Vana difesa contro gli Arabi, ma inattaccabili nella versione dei Pisani che dal 1216 fortificarono la rocca di Lapola oggetto nel 1318 del Breve Portus.

Bastione di Gesus, Convento degli Osservanti, Fabbrica dei Tabacchi, Botanica, Scala di Ferro. La narrazione del luogo può occupare parte della Manifattura dei Tabacchi se si andasse oltre le inaugurazioni della stessa, tuttora inaccessibile alla città.

One Comment

  1. Maria Luisa Vargiu

    L’ intenso articolo di Maria Antonietta Mongiu con Romani e Pisani a Cagliari ispira il commento che sento con Romani e Pisani a… Domusnovas.
    Scoprire nel suo territorio, concentrato meraviglioso di unicità per panorami, per foreste, flora e fauna, per acque, per grotte, per minerali e fossili, e per miniere preziose, in cui il solo ingresso impressiona, che anche Romani e Pisani sono stati, vi hanno lavorato con attrezzi di scavo primitivi, hanno vissuto insieme ai Sardi con sacrifici e sofferenze in luoghi allora come ora bellissimi, invita a sentirsi fortunati di essere nel presente e a custodire meglio ovunque, ricordandolo più spesso, quel nostro passato

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