Il FAI chiede alla RAS la tutela del Bene Comune [di Fondo Ambiente Italiano]
Un Piano Paesaggistico esemplare come quello della Sardegna non deve essere stravolto! La Regione Autonoma della Sardegna ha adottato lo scorso 25 ottobre (Delibera di Giunta N. 45/2) un atto amministrativo non giustificato, che tende a sostituire il Piano Paesaggistico Regionale (PPR), approvato nel 2006, con il Piano Paesaggistico del Sardi (PPS). Questo atto grave è stato condannato dalla Direzione regionale della Sardegna del MIBACT.
“Si è trattato di un’azione unilaterale, fuori dalla co-pianificazione con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo prevista dal Codice dei Beni culturali e del paesaggio – dichiara Andrea Carandini, Presidente del FAI – e noi auspichiamola ripresa di un percorso condiviso con il Ministero, perché si ponga riparo a uno strappo che non trova ragione d’essere”.
“Il Piano Paesaggistico regionale della Sardegna del 2006 – prosegue Andrea Carandini – è stato il primo Piano Paesaggistico innovativo in Italia. In esso è contenuta la felice idea di considerare la fascia costiera come un unicum degno della massima tutela, in quanto bene che appartiene ai Sardi e alla Comunità nazionale. Con l’approvazione preliminare della Giunta Regionale del 25 ottobre, si è invece rotto questo principio e si è tornati a quella visione frantumata che ha consentito di distruggere pezzi pregiatissimi del territorio, sacrificandolo alla speculazione edilizia”.
Il FAI si augura, pertanto, che il Presidente della Regione della Sardegna, Ugo Cappellacci, voglia rivedere quanto approvato il 25 ottobre e voglia recedere dal proseguire nello strappo con gli organismi dello Stato demandati dalla Costituzione a far osservare il bene e l’interesse comuni ed è prontoè pronto ad appoggiare il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, nell’ottica della tutela del patrimonio comune paesaggistico attuata nello spirito di una leale collaborazione fra le varie istituzioni della Repubblica.
Il FAI si rammarica, inoltre, che l’attuale Giunta Regionale non abbia dedicato risorse umane ed economiche sufficienti per mettere i Comuni nelle condizioni di adeguare i Piani Comunali (PUC) al PPR, ammettendo di fatto quelle inadempienze che sono uno degli alibi usati per invalidare le regole che il PPR 2006 ha stabilito, in osservanza delle leggi costituzionali.
Quel PPR non è solo un documento fondativo del paesaggio come valore identitario, ma è anche una proposta di sviluppo economico in cui la sostenibilità è un cardine ed è connessa intrinsecamente all’idea del rispetto del paesaggio nelle sue articolazioni reali e nelle percezioni della comunità. Uno sviluppo che voglia essere sostenibile sia dal punto sociale che economico deve essere guidato da regole certe. D’altra parte, l’incertezza non incoraggia gli investitori intelligenti, di cui la Sardegna ha un bisogno straordinario e che sono motivati dalla salvaguardia delle peculiarità paesaggistiche e ambientali dei luoghi della Sardegna.
Il prossimo 28 novembre il FAI terrà a Cagliari un Convegno, intitolato “Sardegna Domani”, che ha la finalità di far emergere e sviluppare questo diverso modello di sviluppo, che già sta germogliando nell’Isola.
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Dicono che sono intromissioni intollerabili queste del Mibac, del FAI, di Legambiente, di tutti quelli che hanno un cervello ancora integro e che nelle nostre cose siamo noi padroni che dobbiamo decidere. Bene, allora noi che siamo i padroni (loro sono solo delegati), facciamoci sentire e decidiamo che questo PP ( S?) non deve passare.
Che vergogna ,Hanno fallito su tutti i fronti ,fino a prorogare di un anno il piano casa burletta che la giunta cappellacci a varato,stanno in tutti i modi cercando di gettar cemento ovunque sia possibile …..speriamo vadano via presto anche se ci vorrà tempo per cancellare i danni che hanno fatto