Il Siglo de Oro tra miserie e splendori [di Piero Marcialis]
La storia vera di Diego Henares de Astorga, di Nicolò Migheli. Disse il filosofo: l’uomo è ciò che mangia. Migheli si è nutrito di classici, così è divenuto un classico. Fuori dalla battuta, è proprio vero che il nuovo romanzo di Nicolò Migheli si legge come un classico. Secondo romanzo – dura prova risultare all’altezza del primo, il bellissimo Hidalgos. La storia vera di Diego Henares de Astorga mette il lettore in una curiosa altalena: ora si appassiona con divertimento alle vicende del protagonista cui fanno da sfondo gli avvenimenti dell’epoca di Filippo II di Spagna; ora, come uno studente che si prepara ad un esame di storia, si dispone ad apprendere con precisione universitaria quello che al liceo non aveva approfondito tanto bene. Lo sfondo storico del romanzo di volta in volta si fa protagonista e la vicenda umana del protagonista si dispiega in quel contesto e solo si spiega in quel contesto, nell’intreccio inestricabile che lega l’individuo alla sua epoca. Un classico, dicevamo, che richiama alla mente del lettore gli autori dei grandi romanzi del passato e del presente: da Cervantes a Hugo, dal Buscon di Francisco de Quevedo al Romanzo della Rosa di Umberto Eco, dall’anonimo del Lazzarillo de Tormes al Manzoni dei Promessi Sposi. Qualcuno dirà che esagero per amicizia con l’autore. O perché è tra i redattori di www.sardegnasoprattutto.com. Non è così: infatti quando ti siedi a leggere dimentichi che l’autore è un tale che conosci da 35 anni e solo quando chiudi il libro ti ricordi, perchè c’è scritto in copertina, che (accidenti!) questa cosa l’ha scritta proprio l’amico Nicolino. Un affresco dell’Europa della fine del ‘500, ai tempi di Filippo II e di Solimano il Magnifico, dalla Spagna al Mediterraneo, dalla Sicilia a Malta, dal Sud alle brume del Nord, dall’Olanda alla Sardegna. Il racconto spesso è cinematografico, perché anche di cinema si è nutrito l’autore: le scene dell’apprendistato alle armi, la rissa all’osteria, le battaglie, il saccheggio, i duelli, la morte di un amico, i ritorni e le partenze, potrebbero essere altrettanti pezzi di cinema. Certo, un regista sacrificherebbe lo studio storico e gli aspetti psicologici, riflessioni e straniamenti del protagonista nel flusso della vicenda, ma sarebbe comunque un bel film. Particolare curioso: nel secondo romanzo incontriamo l’antenato di Don Stanis, l’hidalgo del primo romanzo, Jayme de Montcada personaggio decisamente più simpatico del suo discendente (“perchè lui è povero”, ha detto l’autore). Detto ciò nulla manca perchè non si metta a lavorare al prossimo romanzo. Grazie, Migheli. *La storia vera di Diego Henares de Astorga, verrà presentato da Maria Antonietta Mongiu, Bachisio Bandinu, Piero Marcialis il 14 novembre alle ore 18 nello Spazio Search (sottopiano del palazzo municipale di Cagliari) largo Carlo Felice 2. |