Cagliari. Giovedì 2 luglio con il Fai si parla dei paesaggi del cuore: “Lettere a Fannìa” di Salvatore Mannironi [di Maria Antonietta Mongiu]
Cagliari. Giovedì 2 luglio 2015 ore 16:30 Sala Banco di Sardegna Viale Bonaria quinto appuntamento di Alla ricerca della storia perduta organizzato da Presidenza FAI Sardegna, Delegazione e FAI Giovani di Cagliari. E’ l’ultimo di una stagione che ha tracciato una mappa della Sardegna, dal medioevo alla fase contemporanea, grazie a studiosi, insegnanti, intellettuali e a centinaia di persone che hanno seguito un percorso di condivisione dei paesaggi che affollano l’isola e la sua narrativa. Il FAI Sardegna ha come missione la tutela del prezioso intreccio di natura e cultura che forma il paesaggio sardo la cui dominante di bellezza continua ad essere in pericolo. Cementificazione; industria di base che ha inquinato interi territori tuttora da bonificare; il 60% delle servitù militari nazionali concentrate nell’isola; le c.d. energie rinnovabili che sottraggono terreno agricolo e distruggono il paesaggio; trivellazioni per la ricerca di gas che alterano equilibri di suolo e sottosuolo; deroghe da uno sviluppo sostenibile. Il Fai Sardegna con i suoi eventi si rivolge alla comumità regionale ed in particolare a scuole e insegnanti per diffondere una pedagogia di attenzione e rispetto della terra e della bellezza. Lo fa anche nell’ultimo appuntamento della stagione. Nell’iniziativa di giovedì 2 luglio si prenderanno le mosse da un’opera di Salvatore Mannironi, uno dei padri costituenti. Si tratta di Lettere a Fannìa un capolavoro che attende di essere scoperto dal grande pubblico. E’ il romanzo epistolare di due intellettuali della Sardegna “interna” di cui purtroppo si ascolta solo la voce di colui che sarà un protagonista della vita pubblica. Lo sfondo è Nuoro che “marginale” e insegretita stava dando all’Italia con Grazia Deledda un Nobel ed una pattuglia di intellettuali – di cui Sebastiano Satta e Salvatore Satta sono i più celebrati – formata da avvocati, giuristi, un gruppo di donne davvero speciali. I loro scritti costruiranno un’idea di paesaggio e una percezione di Sardegna che attendono di essere approfondite nelle declinazioni ed implicazioni perché ineriranno anche negli stigmi e autostigmi. Lettere a Fannìa è la storia di una relazione amorosa tra due ragazzi che insieme diventano adulti attraversando la storia d’Italia e della Sardegna. E’ dunque la storia di un’”educazione sentimentale”, di una tensione etica e morale di cui oggi si sente l’assenza, di una pedagogia che mette al centro l’uomo, della costruzione delle geografie paesaggistiche e antropologiche. E’ una narrazione che ricorda nella relazione con il femminile (donne e terra) le lettere di un altro sardo Antonio Gramsci. Distanti politicamente quanto vicini nel loro rapporto con la terra, la famiglia, i figli. Entrambi conobbero, durante il fascismo, il carcere. Mannironi sopravvisse a Buoncammino e contribuì a scrivere la Costituzione. Gramsci no. Ma la sua opera oggi è del mondo. L’amore per la natura e la Sardegna “interna” da cui provengono e le modalità con cui si è alimentata la loro intellettualità impongono di riaprire la discussione sul binomio “città/campagna” che ha visto fiorire molta letteratura e che oggi è accantonata. Il Fai Sardegna con i suoi progetti vuole attivare azioni positive con al centro ambiente e paesaggio che fanno dell’isola una regione speciale. Il coinvolgimento di scrittori, docenti, studenti, studiosi, intellettuali cittadini che vogliano cooperare ed essere soggetti attivi con la loro competenza renderà più efficace ed incisiva l’azione intrapesa di difesa sociale del bene comune. Giovedì 2 luglio si percorrerà un itinerario di grande suggestione grazie a Luca Lecis e Pietro Ciarlo; Rossana Copez e Giovanna Caltagirone; Franco Mannoni, Pietro Maurandi, e Silvano Tagliagambe. Coordina Maria Francesca Chiappe. La serata sarà arricchita da Grazia Mannironi, curatrice dell’Epistolario, figlia di Salvatore e dalla lettura di passi a cura di Enrico Trogu, Tiziana Troja, Franco Meloni. PROGRAMMA |
Con Salvatore Mannironi e le sue ” Lettere a Fannìa ” un incontro davvero speciale a Cagliari ieri sera .
Grazie al FAI Sardegna.
Con la Sala Conferenze all’ ottavo piano del Banco di Sardegna un panorama altrettanto speciale .
Grazie alla città.