Ha perso l’Europa, ha perso la democrazia [di Giacomo Russo Spena]

La Morte di Achille.jpg121020091045

MicroMega.it 13 luglio 2015. All’Eurosummit, l’Unione Europea ha mostrato il proprio volto criminale imponendo alla Grecia una pace punitiva. Il compromesso è molto al ribasso e ora il leader ellenico, se non vuole spaccare Syriza e rendersi protagonista di misure impopolari e non previste nel suo programma, dovrebbe rassegnare le dimissioni.

Non ha perso Alexis Tsipras. Ha perso l’Europa. Abbiamo perso tutti noi. Prima di entrare sul piano economico, e di analizzare nel dettaglio l’accordo chiuso stamattina all’EuroSummit, è necessario soffermarci sul come in Europa si sia consumato uno scontro prettamente politico. I falchi dell’Unione Europea, capeggiati dal ministro tedesco Schauble, hanno voluto umiliare la Grecia, “rea” di aver sfidato la Troika e il regime di austerità. Ad essa, non ci può essere alternativa. È la vendetta germanica.

Chi si oppone viene accompagnato fuori dalla porta, magari per una Grexit momentanea di 5 anni come proposto ieri durante l’Eurogruppo. Hanno voluto umiliare il Paese ellenico, la sua resistenza e il suo OXI espresso legittimamente lo scorso 5 luglio. “Oltre i sacrifici imposti coi memorandum, in questi anni, ora vogliono il nostro sangue”, dicono ad Atene. Punirne uno per educare tutti gli altri ed evitare così qualsiasi possibile contagio democratico. Hanno voluto piegare la sovranità popolare. Una brutta pagina per quest’Europa a trazione tedesca. Per l’economista Paul Krugman ieri “hanno ucciso il progetto europeista”, quello pensato da Altiero Spinelli, l’Europa dei popoli, della solidarietà, dei diritti e della pace.

L’accordo imposto a Tsipras è pessimo, di fatto impone il ritorno della Troika in Grecia e nuove politiche recessive. E soprattutto ora dovrà combattere su altro fronte, quello interno, dove la minoranza di Syriza ha già annunciato di non votare tale “umiliazione per i greci”. Il partito rischia di spaccarsi a soli 6 mesi dalla vittoria elettorale del 25 gennaio. Una vera Caporetto. Ma in tale quadro, sono indecorosi gli attacchi che il premier ellenico sta subendo dai vari Matteo Salvini, Beppe Grillo e No-Euro vari. Laura Castelli, cittadina grillina, twittava stamattina: “Per molti #tsipras è incredibile e deludente. Purtroppo si era intuito e ora sta giocando sulla pelle di tutti gli europei, non solo i greci”. Si era intuito? E pensare che il 5 luglio le cronache raccontavano di una delegazione M5S a sostegno proprio del governo greco… Da nuovo Che Guevara a “traditore del popolo” in poche ore. Il classico isterismo italico.

La verità è che Tsipras si è trovato, ieri, in una condizione nella quale uscirne illeso era difficilissimo. Qualsiasi mossa si poteva rivelare errata e controproducente. Abbandonare quel summit, significava Grexit un’opzione che la maggioranza dei greci non vuole e soprattutto Paese in bancarotta. Per andare dove? Sotto l’egemonia dei capitali russi e cinesi? La Grecia, tra l’altro, è membro Nato, Obama l’avrebbe permesso?

Matteo Renzi spiegava – erroneamente – il 4 luglio, giorno precedente al referendum in Grecia, come la consultazione fosse tra euro e dracma. La vittoria dell’OXI avrebbe significato la fuoriuscita dalla moneta unica e il ritorno della dracma. Niente di più falso, a dimostrarlo la cronaca di queste ore. Tsipras non ha preso in considerazione l’uscita dall’euro. Secondo lui la Grecia non era pronta per tale opzione. L’alternativa era chiudere un compromesso onorevole. Tertium non datur. L’Europa delle banche e della finanza non ha permesso quell’“onorevole”.

Tsipras, in questi mesi, ha condotto una coraggiosa e dignitosa battaglia a Bruxelles riuscendo a far discutere finalmente il Parlamento di Strasburgo di effetti dell’austerity, ristrutturazione del debito, conferenza di Londra del 1953 e rapporto Paesi creditori-debitori. Si è parlato, tardivamente, del destino dell’Europa, di diritti e sovranità popolare. Di democrazia. Già dimenticato? Questo Paese di 9 milioni di abitanti, isolato all’interno dell’Eurogruppo, sta lottando per aprire una breccia.

Da solo era ovvio non potesse vincere le Istituzioni. Ai movimenti sociali, ieri non pervenuti, e magari a Podemos (in Spagna si voterà a novembre), Sinn Fein etc continuare il lavoro iniziato dai greci. La Spagna, quarta economia europea, l’avrebbero trattata come la Grecia? Quanto è pesato l’isolamento ellenico in questa partita? Sono soltanto alcune delle domande ora da porsi e, nello stesso momento, aprire un vero dibattito sulla possibilità o meno di riformare quest’Europa ad egemonia tedesca.

Per evitare una Caporetto e spaccare il suo partito, Tsipras ha davanti una sola soluzione: dare le dimissioni. Il suo scalpo, come chiede cinicamente quella Troika che, forse, con l’accordo dell’Eurosummit ha già vinto. Non essere lui l’artefice di fatto di un ennesimo memorandum. Esso aprirebbe a disordini di piazza e malcontento sociale. Lo snaturamento del programma originario del leader greco. Far gestire questa fase ad un governo tecnico per poi ritornare al voto in autunno, con la facile vittoria in tasca visto che al momento non ha rivali in termini di consenso (l’ultimo sondaggio dà Syriza al 40 per cento).

Altrimenti, Tsipras rischia di perdere il “suo” popolo, quello dell’OXI, e la minoranza del partito per imbarcare forze centriste, e soprattutto corre il pericolo di spianare la strada ai nazisti di Alba Dorata, lì nell’angolo in attesa del proprio turno. In caso di fallimento del governo Syriza, non è detto che i greci non vedano in Alba Dorata l’unica carta ancora da spendere a Bruxelles. E sinceramente l’Europa non si merita quest’ennesima pagina cupa della propria storia.

 

 

One Comment

  1. Maria

    Forse non si era preparati a costruire l’Europa sognata da Spinelli, e chissà se ci riusciremo mai, visto che i rapporti tra gli stati non sono paritari, ma condizionati dalle banche e dal volere quindi del più potente, senza una vera politica comunitaria che parli lingua uguale su molti argomenti di diritto: vista da una che non se ne intende l’Europa che vedo mi fa pensare a quel padrone che legati i suoi due asini li lascia giorni e giorni con il fieno a distanza tale da non consentirgli di alimentarsi e li ritrova morti stecchiti e tutti intorno piangono l’accaduto e nel mentre lui non rendendosi conto del fatto che sono morti tenta invano di rianimarli, e c’è chi dice che voleva bene alle sue bestie e chi lo accusa per averle fatte morire . La confusione regna e il neo nazismo se ne alimenta.L’Europa non si merità questo?

Lascia un commento