Per Antonio Gramsci [di Francesco Berria, Umberto Cocco, Marco, Diddi e Luca Paulesu]
Questa sera l’Assemblea dell’Associazione Casa Gramsci di Ghilarza è chiamata a decidere se aderire o no alla proposta della Fondazione Berlinguer di costituire una Fondazione che metta insieme più soggetti del vasto “arcipelago gramsciano” per una gestione unitaria, non frammentata, dei beni materiali e immateriali intestati al grande intellettuale sardo. La casa museo di Ghilarza è uno di questi beni: la Fondazione Berlinguer ne è proprietaria e da anni si prodiga per mettere sotto tutela della Soprintendenza la Casa Gramsci come bene storico, per coinvolgere il Comune di Ghilarza, la Regione, istituzioni pubbliche e private nella cura di questa eredità, e coinvolgerle organicamente, non occasionalmente. La proposta della Fondazione Berlinguer è condivisa dalla famiglia Gramsci Paulesu ed era condivisa sino a qualche mese fa dalla presidente dell’Associazione Casa Gramsci di Ghilarza. Solo in questo modo, con aperture e coinvolgimenti, senza chiusure, si onora la memoria di Gramsci secondo noi, tornando allo spirito delle origini della casa di Ghilarza, che fu centro culturale riconosciuto non solo dalla sinistra in Italia negli anni in cui la curavano Teresina Gramsci Paulesu e i suoi figli, gli Amici di Milano della Casa Gramsci, il PCI di Berlinguer, la CGIL di Luciano Lama, i sindaci di Ghilarza Tino Piras (Pci), Tomaso Sanna (Psd’Az) , Fernando Licheri (Dc). Non fu di partito o di corrente allora, figurarsi se può esserlo ora. Il “Fatto quotidiano” che si interessa di casa Gramsci sarebbe una conquista in questa direzione, se non fosse lecito il sospetto che il giornale di Travaglio mira ad altro, a una polemica politica (anti-PD, anti PDS-Ds…antipolitica alla fine). Che ci serva almeno di sprone: la questione di casa Gramsci non è una banale questione di soldi. La Fondazione Berlinguer e la famiglia Gramsci Paulesu non sono banalmente proprietari, sentono di avere un’eredità più grande. *P. la Fondazione E.Berlinguer |
Buongiorno,
avendo sentito ieri mattina dell’articolo pubblicato dal Fatto Quotidiano durante la rassegna stampa di Radio 3 (tengo a sottolineare di NON essere un lettore del suddetto quotidiano) ed avendo trovato questa pagina, per cui vi ringrazio, vorrei sapere qualcosa riguardo la decisione ed eventualmente altro riguardo il destino della casa di Antonio. Spero di non risultare fuori luogo, mio unico interesse è appunto scoprire qualcosa delle sorti di quello che per me non è un semplice museo, quanto piuttosto un vero e proprio monumento alla memoria di un uomo ed ancor prima un simbolo di quello che l’Uomo può essere ma sempre più difficilmente riesce a diventare.
Con stima ed affetto,
vi ringrazio e saluto cordialmente.
Alessandro Efrem Colombi