Una villa a Cagliari [di Franco Masala]

congiu pattarozzi

Percorrendo il lunghissimo corso Vittorio Emanuele, verso la fine, dietro una grande cancellata si può scorgere una folta vegetazione che nasconde sulla sommità di una ripida salita la Villa Congiu-Pattarozzi. È ignorata dalla gran parte dei passanti anche perché alberi e cespugli incolti impediscono di cogliere i particolari della costruzione progettata da Dionigi Scano nel 1897 per Luigi Congiu, cognato di Francesco Cocco-Ortu, più volte ministro del Regno d’Italia.

Si può intuire, però, un edificio dallo schema perfettamente simmetrico in forme ispirate alla classicità, riscontrabili nelle aperture e nelle cornici. La parte centrale della villa, preceduta da una scalinata scenografica, è sovrastata da una statua raffigurante un angelo che sembra custodire la casa, decorata da fasce orizzontali a intonaco liscio che inquadrano finestre ad arco.

L’edificio appartiene al gruppo di abitazioni signorili che tra fine Ottocento e i primi del Novecento “occuparono” parti allora periferiche della città di Cagliari, contribuendo fortemente alla loro progressiva urbanizzazione. La vasta proprietà, che comprende oltre all’ampio giardino diverse pertinenze di servizio, fu abitata anche da Gaetano Pattarozzi, esponente dell’ultimo stanchissimo Futurismo e autore dell’Aeropoema futurista della Sardegna (1939) dove canta, tra l’altro,
Cagliari chi mai vide all’alba
la tua bellezza aerea
con cuore di poeta
quando lo stagno è rosso
tutto rosso
incendio che vuol dilagare
a bruciare le case arrampicate su la collina?

Tuttora di proprietà privata, durante la seconda guerra mondiale la villa ha ospitato varie istituzioni – dalla prefettura alla Banca d’Italia – mentre tra il 1968 è il 1988 è stata sede del rappresentante del governo presso la Regione Sardegna e poi di gruppi e commissioni regionali fino al 1999.

Oggi sia l’edificio sia il giardino sono in uno stato evidente di decadenza che esigerebbe sicuramente miglior sorte.

2 Comments

  1. buonasera,anche io quando passo ho una strtta al cuore quando guardo il giardino .Vorrei dedicarmi a ripulirlo,so che sembra una domanda assurda,ma faccio volontariato un po fuori dagli schemi,es.non spedisco soldi in Africa,ma cucino per i vicini.Perche questa villa? i Fratelli Pattarozzi hanno lavorato insieme diversi anni,un fratello si e’ ammalatto non potendo piu praticare il suo lavoro e cadendo in poverta’,Lui era il padre di mia nonna,Lei aveva un giardino bellissimo,se vedesse questo…..io vorrei poter fare quello vhe posso,senza retribuzione,penso che tante persone amanti del giardinaggio lavorerebbero gratis. In Fede Anna Maria Figus

  2. Carmen Aru

    Buon giorno Anna Maria
    mi auguro Lei possa leggere questo messaggio e mi possa quindi contattare al seguente indirizzo mail: associazionekosmos7@gmail.com.

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