Il respiro di un capoluogo da amare [di Maria Antonietta Mongiu]

orto botanico

L’Unione Sarda 14/10/ 2015. La città in pillole. Domenica la giornata del FAI con i luoghi dei saperi e della cultura. La manifestazione del FAI “Ricordiamoci di salvare l’Italia”, domenica 18 a Cagliari si chiamerà “I luoghi dei saperi e della cultura”, perché la comunità affolli i luoghi in cui si trasmette la conoscenza.

Sono meraviglie architettoniche che Cagliari costruì perché studiare fosse gioia per il cuore, la mente, gli occhi e perché le classi dirigenti crescessero con il senso dei luoghi. Si pensi al Rettorato di Saverio Belgrano quando Carlo Emanuele III rifondando l’Università la dotò di un imponente edificio sul Balice, con una vista che innamora. La facciata su via Università conserva ampie finestre e due portali monumentali.

Da quello del Rettorato si accede ad un atrio con fascinose statue. Da quello dell’ex Seminario Tridentino nella Cappella affrescata e nelle sale della Collezione Piloni in cui fanno bella mostra le vedute di Philippine della Marmora, ma anche illustri pittori, arazzi, tappeti, e gioielli sardi, e al primo piano l’irripetibile Sala Settecentesca.

Denso di memoria il vicino Caseggiato di Santa Caterina, dal 1641 monastero e dal 1908 scuola elementare. I sardi del futuro dalle mille provenienze hanno il privilegio, come le antiche monache, della veduta della città d’acqua in cui mare e lagune si abbracciano.

Appena più in là l’ex Collegio dei Gesuiti in Via Corte d’Appello dal 1941 sede universitaria che non dimentica i Gesuiti nel portale barocco, i prestigiosi riferimenti torinesi, le pitture novecentesche nell’Aula Magna.

L’Orto Botanico trasuda molte suggestioni: dalla rivolta di Palabanda del 1812 alla visionarietà botanica di Patrizio Gennari e di Eva Mameli all’Anfiteatro umiliato. Infine le collezioni naturalistica e mineralogica in Via Trentino.

Sono il respiro profondo della Sardegna che chiede di essere amata.

*Foto: Orto Botanico Università degli studi di Cagliari (Medas Foto)

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