Cagliari: Venerdì 23 ottobre ore 16:30, Sala Conferenze Unione Sarda, si parla di Giovanni Lilliu [di Redazione]

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Era nato quanche mese prima che scoppiasse la prima guerra mondiale ed è venuto a mancare quasi centenario nel febbraio del 2012. Celebrato in vita come nessuno in Sardegna, fu chiamato, nel 1990 a far parte dell’Accademia del Lincei e insignito, nel 2007, dalla giunta regionale del titolo di Sardus Pater. Onorificenza di cui è stato il primo titolare.  Con la Delibera di quel giorno (20/12/2007) furono finanziati la riedizione dei suoi articoli e, alle Università della Sardegna, la redazione del Corpus dei Beni Culturali. Ad oggi sono stati pubblicati i preziosi volumi con gli articoli e solo il primo volume del Corpus, quello dedicato alla cultura nuragica.

Chissà cosa si aspetta per editare gli altri. E’ un segno dei tempi. Al di là delle retoriche su Giovanni Lilliu, si registra nella sostanza una disattenzione sostanziale non ultimo il fatto che nei siti della Regione non c’è un dossier tematico che raccolga i materiali che lo riguardano e che pure si trovano sparsi tra i canali tematici ed il sito istituzionale della Regione dove non si riesce a vedere il video e le foto di quel giorno del 2007.

Giovanni Lilliu è stato molte cose. Intanto archeologo di formazione classica che ha spaziato dall’archeologia fenicia a quella romana, diventando il più grande esperto della preistoria sarda ma soprattutto di quella fase della storia dell’isola che va sotto il nome di civiltà nuragica. Fondò e diresse la Scuola di specializzazione in Studi Sardi pensando che  vi si potessero formare i docenti che nelle scuole avrebbero insegnato la lingua e la storia della Sardegna. Così non è stato.

Fu Presidente dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE) che volle a Nuoro, certamente non per ridurlo ad un ambito localistico di piccolo cabotaggio ma perché era difensore di un’autonomia agita decentrando le funzioni dell’Istituto autonomistico regionale. Fu pubblicista molto presente nelle testate principali della Sardegna ma anche in fogli e riviste meno blasonati. Pubblicò in sardo senza nessuna difficoltà o complessi.

Immane le produzioni scientifica e divulgativa. Giovanni Lilliu fu intellettuale a tutto tondo. Spesso scomodo e aspro quando si trattava di difendere la Sardegna dall’aggressione del cemento al suo territorio e ai suoi Beni culturali.

Politico nelle file della Democrazia Cristiana che gli fece fare l’esperienza di consigliere regionale e di consigliere comunale a Cagliari. Non fu tuttavia allineato. La sua natura lo portò a posizioni a volte di contrasto non tanto con i movimenti quanto con le dirigenze.

Fu aperto a suggestioni di varia natura e provenienza. Quelle ad esempio delle nazioni che non hanno patria o quelle dei popoli minoritari e perseguitati. Stupisce che uno che ha ricoperto i massimi ruoli istituzionali sia stato contemporaneamente in aperto contrasto con alcune di queste.

Parlare di Giovanni Lillu significa affrontare il tema della complessità che ha riguardato il secondo dopoguerra in Sardegna e alcuni dei suoi attori. Forse è arrivato il tempo di uscire dall’agiografia per iniziare a indagare la sua opera di intellettuale nelle diverse declinazioni e stagioni della sua vita. Oggi se ne avverte il bisogno. Non fa male salire ogni tanto sulle spalle dei nostri giganti e prospettare un futuro migliore per la Sardegna.

Dibattito- Seminario

Cagliari venerdì 23 ottobre alle ore 16:30 nella Sala Conferenze Unione Sarda: Politica dell’accoglienza e costante resistenziale. La cooperazione tra i popoli nella ricerca archeologica di Giovanni Lilliu.

Intervengono:
Franco Mannoni, già consigliere regionale
Maria Antonietta Mongiu, archeologa presidente regionale del FAI
Gian Luca Scroccu, storico Università di Cagliari

Modera: Franco Murgia, vicepresidente ASSADAKH-Sardegna
Organizza Associazione ASSADAKHSardegna

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