Cagliari. Biblioteca Universitaria Sabato 28 Novembre ore 9:30: “Tre passi nella violenza” [di Susi Ronchi]

2015-11-28 Giorn contro violenza donne_stampa

Donne per scelta, perché, sì, ci siamo scelte, per analizzare insieme un tema che non è solo un problema che riguarda alcune di noi, no, la violenza sulle donne, è una realtà strutturata  che non ha confini e che invece marchia i territori. È un killer pronto a colpire dietro il muretto a secco, vigliaccamente, senza distinguere età, luoghi, ambiti sociali, culturali e religiosi : il sesso invece è una costante: “reato di genere” così viene identificato nel linguaggio tecnico, sposato dai mass media nelle sue divulgazioni.

Il termine ha un significato profondo ed esprime come gli omicidi, i soprusi, le violenze, le oppressioni, le restrizioni abbiano un solo comune denominatore: essere donna , esserlo costituisce la motivazione principale, l’ unica causa della furia incontenibile e spesso assassina . Ma ancora, la responsabilità di ciò che accade ricade spesso sulle donne, le stesse vittime della violenza da parte di uomini di famiglia (la maggior parte delle violenze avviene proprio tra le mura domestiche letteralmente ma anche in senso metaforico) , perché, secondo alcune chiavi di lettura, non amano abbastanza i loro uomini che si sentono oppressi, e repressi, da qui la smisurata reazione.

Sembra fantascienza ma purtroppo non lo è. E un fatto emblematico lo abbiamo appreso di recente in occasione del Family day: un pinco pallino qualsiasi, indegno di essere nominato appunto con nome e cognome, esponente del movimento cattolico neocatecumenale ha sostenuto, pubblicamente, che ” quando un uomo non si sente amato il primo moto che sente dentro, è di uccidere la donna che lo ha abbandonato” .

Testualmente riportato da un intervento non di due secoli fa, ma del giugno scorso!!!!! E non mi risulta che il pinco pallino sopracitato sia stato espulso dal movimento religioso!!! Contestato sì ma solo da una parte della società e intanto il danno lo aveva fatto!

Ebbene, nel bel mezzo di questo clima, diventano un dovere inderogabile e un diritto ecumenico portare al centro del dibattito un fenomeno che, nella sua complessità, può essere affrontato e superato solo se si alza l’asticella della cultura del rispetto, e della consapevolezza delle diversità di genere.

Lo faremo tutti insieme donne e uomini Sabato 28 novembre dalle 9.30 alle 13:30 alla Biblioteca Universitaria di Cagliarin in Via Università. In tante e in tanti saremo pronte e pronti alla comprensione, al dialogo , ma anche alla denuncia.

 

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