Adotta un bambino, non un terrorista [di Raffaele Deidda]
Il Financial Action Task Force (FATF) è un organismo intergovernativo creato per la promozione di politiche per il contrasto del riciclaggio di denaro di origine illecita, del finanziamento al terrorismo e del finanziamento della proliferazione di armi di distruzione di massa. All’organismo è stato confermato il mandato fino al 2020 da parte dei Paesi Membri. Rientrano fra le mission del FATF la realizzazione di strumenti giuridici atti a contrastare l’utilizzo criminale del sistema e di monitorare, attraverso un processo di valutazione reciproca, l’implementazione dei presidi antiriciclaggio e di contrasto al finanziamento al terrorismo, verificandone l’efficacia degli stessi nelle giurisdizioni aderenti. La notizia, riportata solo da alcuni organi di stampa, è che Il FATF ha consegnato ai partecipanti al recente incontro dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali dei paesi industrializzati (G20) un documento sui canali di finanziamento dell’Isis. Fra questi crea sconcerto apprendere che su un conto di una importante banca del Nord Italia aperto da una Onlus per attività di carità fra cui l’adozione a distanza in Siria, sono affluiti versamenti e bonifici bancari, inviati da migliaia di persone fisiche e giuridiche italiane ed europee. Una volta accreditati quei fondi, sono stati inviati in Turchia, dove avrebbero dovuto essere ritirati e impiegati per il loro legittimo utilizzo. La maggiore parte dei versamenti riportavano come causale “adozione”. E’ stato poi appurato che quei fondi venivano utilizzati da una persona, poi deceduta in un combattimento in Siria, riconducibile ad un “gruppo radicale” che reclutava combattenti per l’Isis. Sembra che il sistema sia diffuso in tutta Europa e utilizzato per evitare l’intercettabilità di altri canali di finanziamento. Potrebbero essere molte le Onlus che dichiarano la missione di portare aiuto ai siriani nei campi profughi della Turchia e che invece finanziano le attività terroristiche dell’Isis. Il documento del Fatf riporta anche che in un’occasione la polizia francese aveva chiesto a quella turca di fermare dei Tir “umanitari” in partenza per la Siria, sospettati di avere armi e attrezzature destinate ai terroristi. Le autorità turche avevano risposto che la legge del paese non dava loro il potere di farlo. E’ raccapricciante pensare che mentre migliaia di cittadini italiani e di altri paesi europei erano convinti di contribuire alle adozioni a distanza di bambini siriani vittime della guerra, in realtà stavano inconsapevolmente finanziando lo Stato Islamico. Il governo USA ha recentemente pubblicato un rapporto che definisce il sistema italiano “assai permeabile agli abusi dei protagonisti del crimine”, non effettuando sulle associazioni “benefiche” gli stessi controlli previsti per le società private in base alla legge antiriciclaggio. Controlli che si rendono sempre più indispensabili dopo le notizie trasmesse dal FATF. Anche e soprattutto per evitare una pericolosa generalizzazione che porterebbe a considerare tutte le Onlus indistintamente associazioni truffaldine che lucrano sulla vita dei bambini, penalizzando così le organizzazioni serie e affidabili che attraverso le reti di volontariato assistono milioni di piccoli in difficoltà. Anche promuovendo l’adozione a distanza. A questo proposito alcune associazioni italiane hanno redatto delle linee guida per la tutela dei sostenitori, dei beneficiari e dell’operato delle no profit. Prevedono gli impegni delle organizzazioni per qualificare in modo trasparente la propria attività. Fra questi la redazione di documenti contabili adeguati, la definizione chiara e puntuale dei progetti, la specifica finalità di auto-sviluppo che il progetto intende perseguire, le forme di sostegno al beneficiario e i rapporti tra il sostenitore e il beneficiario della donazione. Sono giorni, questi che precedono il Natale, in cui nelle case degli italiani arrivano a pioggia voluminose lettere da parte di organizzazioni piccole e grandi, con richieste di aiuti di ogni tipo per i poveri del mondo e in particolare per i bambini che, si sa, inteneriscono di più. Sono diverse migliaia le finte organizzazioni no profit truffaldine scoperte negli ultimi anni. Per il cittadino comune, animato dalla volontà di contribuire al sostegno dei miseri, è molto difficile verificarne l’autenticità. Nel caso dell’adozione a distanza, però, si può facilmente rilevare quali siano le principali organizzazioni che da molti anni operano nel campo e che forniscono concreti elementi per verificarne la loro serietà. Per sentirsi più buoni a Natale non basta inviare denaro ad una qualsiasi organizzazione no profit, o sedicente tale, che lo sollecita. Occorre dedicare del tempo ad una migliore informazione per scegliere con sicurezza l’associazione che offre le maggiori garanzie di serietà. Altrimenti il rischio di adottare un terrorista anzichè un bambino è, come si è visto, purtroppo reale. |
Articolo molto interessante oltre che istruttivo.