Il corpo in gioco [di Raffaele Ibba]
Che cosa è successo nel Capodanno del 2015, in Germania e non solo? É scattata una trappola, qualcuno vuole la guerra. Giovani uomini islamici, volutamente autoidentificati come tali (= uomini e giovani e islamici) organizzati in gruppi molto folti e con l’ausilio di fumogeni hanno violentato o sottoposto a violenze di natura sessuale numerose ragazze che festeggiavano il Capodanno e nonostante la presenza di amici maschi resi impotenti a reagire. Ma credo in qualche modo con capacità di intervento, perché se non è successo niente di più terribile (morti e stragi) credo dobbiamo ringraziare la saggezza inerme di molte di queste ragazze e ragazzi. L’azione di questo Capodanno 2016 è stata costruita a tavolino e ha trovato le forze dell’ordine pubblico completamente spiazzate. Questa azione è quindi una azione di guerra. Non per nulla è stata condotta sulle e contro le donne. Che cosa è in gioco? Semplicemente la pace e la libertà. Ci sono forze potenti nel mondo che vogliono la guerra e la vogliono contro le donne e gli uomini liberi, siano costoro persone islamiche, cristiane, induiste, bahai, atee, indifferenti, riluttanti, schierate non schierate o quel che voi volete. Una azione che è stata condotta contro le donne e le loro libertà in una volontà di violenza sessuale esplicita e ricercata perché nelle donne e nelle loro libertà si gioca, oggi, la libertà di tutte e di tutti. So che cosa succederà, adesso. Succederà che qualcuna/qualcuno protesterà, o dirà cose più o meno giuste. Ma su tutto questo calerà il silenzio. Come è già successo per il terrorismo, l’effetto finale sarà che ci troveremo tutte e tutti con molta meno libertà, perché le libertà delle donne di disporre delle loro vite, così come desiderano e sono capaci, queste libertà verranno ridotte con il consenso di molte donne. Ma le libertà delle donne – e quelle in campo emotive e sessuale al centro di tutto – sono il fulcro di tutte le nostre libertà, nonostante quel che scrive Hegel nella Fenomenologia dello Spirito. Il corpo in gioco, allora, non è il “corpo delle donne“, come scrive Lucia Annunziata in un articolo troppo lungo, ma è il corpo stesso della vita e della libertà di ciascuna e ciascuno di noi. E non è l’Islam che ci sta attaccando, ma la demoniaca e diabolica presenza di forze il cui nutrimento è soltanto “odio e morte“, forze che hanno bisogno di odio e morte per vivere: la banda Saud, la destra nazista di Israele, il nazista Erdogan, i vari nazisti e imbecilli dell’Europa che sono felici di quel che è successo questo capodanno perché avvicina la guerra, le multinazionali della morte (armi petrolio risorse tecnologiche) che prosperano solo nella putrefazione delle libertà e delle dignità umane. Ma tutto – oggi – passa per le donne e per il femminile umano. Cosa fare? Dobbiamo parlarne, pubblicamente, insieme alle nostre amiche islamiche, buddiste, cristiane, atee, indifferenti, bahai, illuministe, animiste … etc etc etc. Dobbiamo parlarne con libertà proprio per soccorrere la libertà di ciascuna e ciascuno di noi nel momento in cui è seriamente attaccata. Non faccio nomi. Ma ciascuna e ciascuno di voi che mi legge pensi a ciò che può fare per rendere pubblica questa violenza e per esplicitare il senso di morte che vedo salire contro di noi. Pensi a che cosa può fare per fare crescere sensi e significati di amore e partecipazione alle sofferenze capace di vincere quell’odio di morte. Perché alla luce della verità d’amore la tenebra della menzogna muore. La verità, scrive sant’Agostino, è come un leone. Non va difesa, va lasciata libera perché è capace di difendersi da sola. La verità è la stessa cosa dell’amore, scrivo io. Non va tenuta legata, costretta in catenacci e doveri, ma va vissuta in tutta la sua forza e importanza, con lealtà e sincerità. Allora non c’è ostacolo o tenebra che conti. Perché è quando il sole sorge che ogni buio diventa parte della luce. |