Molti gli interrogativi su quanto accaduto nella notte di Capodanno [di Umberto Cocco]
Angelo Bolaffi (che di Germania ne capisce) comincia oggi così un commento sui fatti di Colonia nella prima pagina di Repubblica: “Molti sono gli interrogativi su quanto accaduto nella notte di Capodanno”. Intervistato dallo stesso giornale, lo scrittore e giornalista Günter Wallraff dice: “Mia figlia era lì, quella notte, così come un mio caro amico e sua moglie. Sono sconvolti, ma devo dire che la loro percezione degli avvenimenti è diversa da quella descritta dai media. Di quella terribile notte loro raccontano che non si può parlare di un migliaio di persone organizzate che hanno effettuato degli attacchi concertati, casomai di molte decine di persone, forse più di cento, che hanno approfittato del clima di festa per compiere quegli atti”. Credo che i problemi che solleva Lucia Annunziata sino tutti veri, enorme quello della concezione della donna nelle culture tradizionali ma attenzione, non solo islamiche (per esempio, leggere una indagine della Cgil di qualche anno fa su come gli anziani sardi, maschi, trattano le badanti rumene, nella normalità dei rapporti). Non sono passati secoli da quando la donna anche in Sardegna, comodamente fatta matriarca, ha potuto rivendicare qualche diritto paritario. Il voto alle donne è di 70 anni fa in Italia, il tempo di qualche generazione: vuol dir che ci sono donne viventi che possono raccontarlo. Ricordava Natalia Aspesi sulla Repubblica di qualche giorno fa, del potere che il marito deteneva di decidere chi doveva morire fra la moglie e il figlio in un parto a rischio, in Italia, sino a non troppo tempo fa. Allora, consapevolezza delle cose, nessuna minimizzazione. Ma farsi dettare i tempi dai giornali, quando e come e se decidono che una notizia merita la prima pagina e quanto tempo ci debba stare, be’, per me è un aspetto rilevantissimo della nostra democrazia, e in Italia più che altrove. Lucia Annunziata potrebbe dire qualcosa, da giornalista libera. |