La terribilità in mostra [di Franco Meloni]

Antonello-Fresu-15-18-1-2013

Tra i tanti compiti che attribuiamo, non sempre correttamente, all’Arte, quello di farci pensare può intrigarci nel costringerci a fare i conti con la realtà. All’EXMA di Cagliari, Antonello Fresu presenta la sua visione della guerra dando ad essa la responsabilità del titolo: Novecento.

La mostra è agghiacciante. Ben presentata, cattura sin dall’inizio per l’intensità emotiva che si avverte anche solo leggendo il nome dei sardi morti nella I Guerra Mondiale, la madre di tutte le sventure che hanno caratterizzato il secolo scorso. I nomi scorrono lentamente su tre schermi televisivi in bianco e nero come gocce di dolorose lacrime. Le immagini all’interno mostrano la follia di una carneficina che ha rubato le vite di troppi uomini che combattevano seguendo logiche irresponsabili.

Patetici stracci coprivano il viso di soldati che combattevano contro invisibili e vigliaccamente letali gas. Ipres ha assunto, suo malgrado, un ruolo tragico nella storia delle guerre. Il secondo conflitto, conseguenza del fatto che non basta vincere una guerra per vincere l’odio e che la pace non è, come sosteneva il Kaiser roba da eunuchi, mostra nelle immagini il perfezionamento raggiunto scientificamente della strategia dell’annientamento.

I pezzi esposti rendono con grande efficacia la straniante e controversa natura dell’uomo, che vede quest’anno la libertà dai diritti d’autore del Piccolo Principe, sogno di libera poesia, e di Mein Kampf, abietto programma di dissoluzione del senso dell’umanità. Un angolo della mostra ospita un bidone arrugginito, inclinato in modo da far spuntare un’immagine del mai abbastanza deprecato Fuhrer. Vedendolo mi è tornato in mente uno degli oggetti di Duchamp che ha fatto discutere per l’offesa al buon gusto del tempo: l’orinatoio. La mostra ha raggiunto lo scopo. Complimenti.

*Fisico e Narratore

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