Lettera al Presidente Mattarella sul Referendum [Fondo Ambiente Italiano e Alii]
Signor Presidente, Nel Consiglio dei ministri di mercoledì 10 febbraio il Governo ha fissato, con apposita deliberazione, la data per il voto referendario al prossimo 17 aprile, ignorando la richiesta avanzata da Regioni, parlamentari, associazioni ambientaliste, comitati e rappresentanti della società civile, volta ad accorpare il referendum alle prossime elezioni amministrative. Opzione che il Governo avrebbe potuto perseguire in tempi brevi, adottando lo strumento del decreto legge. Si ricorda il precedente della legge 40 del 2009, che consentì l’accorpamento del secondo turno di ballottaggio delle elezioni amministrative con i referendum abrogativi in materia elettorale. Il motivo primo per cui abbiamo avanzato tale richiesta è per favorire e salvaguardare la democrazia e la partecipazione, che dovrebbero caratterizzare un voto popolare, quale quello di un referendum abrogativo, per di più su un tema così importante che riguarda la tutela dell’ambiente e lo sviluppo energetico ed economico del nostro Paese. Stabilire di andare al voto in tempi così ravvicinati di certo non permetterebbe di condurre un’adeguata campagna referendaria e di conseguenza non consentirebbe che gli elettori siano adeguatamente informati sul referendum. Il secondo riguarda l’iter dei quesiti referendari. Infatti, dinanzi alla Corte Costituzionale pendono conflitti di attribuzione per altri due quesiti sullo stesso argomento su cui, qualora il giudizio della Corte dovesse essere positivo, si potrebbe votare in un’unica data. Diversamente vorrebbe dire che nel 2016 gli italiani potrebbero essere chiamati alle urne fino a cinque volte: per i due referendum abrogativi sulla questione trivellazioni (ad aprile sul primo quesito ed eventualmente, in seguito alla decisione della Corte Costituzionale, per gli altri due), per le elezioni amministrative (primo turno e ballottaggio) e in autunno per il referendum costituzionale. Una simile concentrazione di tornate elettorali determinerebbe un notevole dispendio di risorse, ingenerando, peraltro confusione negli elettori. Alla luce di quanto detto, Le chiediamo a nome delle associazioni che hanno sottoscritto questo appello di non firmare la deliberazione governativa che istituisce la data del 17 aprile per il voto referendario e di chiedere al Governo di rivedere il provvedimento in favore di un election day, che accorpi il voto alla prossima tornata elettorale delle amministrative. Firmatari. Firmano la lettera al presidente Mattarella: Adusbef, Arci, Coordinamento FREE, Coordinamento nazionale NO TRIV, Cospe, Enpa, FAI, Fairwatch, Federazione Italiana Media Ambientali, Filt-Cgil Roma e Lazio, Fiom-Cgil, Focsiv, Fondazione UniVerde, Giornalisti nell’Erba, Green Cross Italia, Greenpeace, Italia Nostra, Kyoto Club, La Nuova Ecologia, LAV, Legambiente, Liberacittadinanza, Link Coordinamento Universitario, Lipu, Marevivo, Progressi, Pro-natura, QualEnergia, Rete della Conoscenza, Rete Studenti Medi, Si alle rinnovabili No al Nucleare, Slow Food Italia, Touring Club Italiano, Uisp, Unione degli Studenti, Unione degli Universitari, VAS, WWF, Altra Trento – Altra Rovereto, CIES, Clima Azione, Club Amici della Terra Versilia, Coalizione Mantovana per il Clima, Gruppo Impegno Missionario di Germignaga, Murales, Oltre La Crescita, Resilienza Verde, RSU Almaviva, Soc. Coop. E’ nostra, TerrediLago. |