La diga di Assuan [di Franco Meloni]

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Una delle più grandi manifestazioni di fiducia nella Scienza è mostrata dalla ubicazione della casa del progettista della Vecchia Diga di Assuan. L’abitazione dell’ingegnere inglese, che poi ha contribuito a realizzare parte della rete ferroviaria in Sardegna, sta proprio sotto le mura dello sbarramento del Nilo. In tempi dove l‘incertezza regna sovrana e lo scetticismo dilaga corrodendo antiche certezze, la fiducia, mi sembra molto incredibile, continua e produrre risultati, anche contro il normalissimo buon senso.

La fiducia, perché non debba divenire Fede, ma questo è un altro discorso, deve basarsi su fatti e non sulla Speranza. Per non essere una Virtù teologale, per Carità evitiamolo, deve avere un riscontro con la realtà. La fiducia ci accompagna fin dalla nascita: quando si seguono i consigli

dei grandi e quando, quasi subito, si fa conto su noi stessi. Come comportamento, che si cerca di trasferire alle reti neurali, si parla di apprendimento dall’esperienza. Molto semplice da enunciare, quasi impossibile da mantenere al riparo dell’influenza dei convincimenti irrazionali, e non parlo dell’intuito.

Molte volte vogliamo aver fiducia, e tra le varie possibili soluzioni, cerchiamo quella che ci piace maggiormente, anche forzando il responso del caso. E’ come se volessimo avere la risposta auspicata sfogliando ogni volta una margherita con un numero dispari di petali. Mi amerà per sempre. Abbiamo sempre fiducia che la tecnologia derivante dalla Scienza possa risolvere, prima o poi i nostri problemi. Energia inesauribile, vita quasi eterna, cibo per tutti, magari a noi aragoste e agli altri riso, magari OGM, l’importante è che loro, gli altri, siano soddisfatti e non mettano in discussione cose ridicole come diritto all’eguaglianza o assurdità del genere.

Naturalmente tutto ciò deve avverarsi non a Disneyland ma in una società che sforni affidabili tecnocrati a costo zero, come insegna la politica dei responsabili dello sviluppo e dell’innovazione nel nostro sempre meno bel  paese. La fiducia si può conquistare e perdere nella sequenza di due argute argomentazioni come insegna Antonio. Male fece Bruto a parlare per primo, e Bruto, uomo d’onore, non aveva ancora appreso tutte le regole del gioco. Neanche il grande Bardo, che pure ha mostrato i profondi livelli di credulità dell’animo umano, avrebbe potuto immaginare che il nostro duce, parlando con Putin, e mi scuso della parola, avrebbe risolto la disperazione del Sulcis.

E che persone che hanno sentito sulla pelle la realtà della vita, avrebbero creduto. Benedetta la terra che non ha bisogno di profeti ma di una buona cultura che la preservi da falsi e da bugiardi. C’è sempre poco da sorridere, ma contando ora i nostri morti, ancora meno.

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